FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


Vota il nostro blog

Cerca nel blog

PRIMO PIANO

domenica 4 luglio 2010

I FANTASTICI OTTO DEL TOUR: 1- ALBERTO CONTADOR

I FANTASTICI OTTO
In questa rubrica andremo di volta in volta a presentare e ad analizzare le chances di vittoria degli atleti, i quali, secondo noi, hanno con le possibilità maggiori di sfilare a Parigi con l'abito giallo...

Alberto Contador (Astana)



Mesdames et messieurs siamo orgogliosi di presentarvi il campione in carica nonché favorito numero uno anche di questa edizione del Tour de France: direttamente da Madrid ecco a voi Alberto Contador del team Astana. Questo spagnolo è sicuramente un predestinato visti gli straordinari risultati ottenuti fin qui nella carriera, basti pensare che pur non avendo ancora compiuto 28 anni, Alberto è già uno dei cinque atleti (dopo Anquetil, Gimondi, Merckx e Hinault) ad aver vinto la “Tripla corona” (trionfo al Giro, Tour e Vuelta). E' inoltre il miglior ciclista del mondo a partire dal 2007 anno in cui ha vinto il suo primo Tour e il suo primo Velo d'Or, un premio che assomiglia molto al “Pallone d'oro” calcistico e che viene assegnato da una giuria internazionale di giornalisti sportivi. Ma come nasce il fenomeno Contador? Alberto passa professionista nel 2003 nelle file della Once e vince subito una tappa in salita del Giro di Polonia. L'anno successivo approda alla Liberty Seguros ma la sua stagione finisce ancora prima di cominciare: in maggio durante il Giro delle Asturie, Contador è vittima di una brutta caduta nel corso della prima tappa dove sbatte violentemente la testa. La diagnosi ospedaliera mette in luce la presenza di aneurisma cerebrale, un coagulo sanguigno che esplodendo avrebbe portato alla morte il corridore. L' operazione, nonostante l'elevato rischio, va a buon fine: Alberto è miracolato. Da quel momento, dopo aver visto la morte in faccia, forse scatta qualcosa nello spagnolo che, come nel caso di Lance Armstrong, tramuta la sua esperienza di vita in uno stimolo extra per dare tutto nel proprio sport. Contador, che secondo i medici non avrebbe dovuto più salire in sella a una bicicletta, torna a correre nel 2005 vincendo subito la sua prima corsa a tappe: la Settimana catalana e ottiene un buon piazzamento anche al suo primo Tour, dove conclude 31esimo. Dopo un 2006 di transizione Alberto giunge alla stagione del riscatto: il 2007 nel quale, dopo essersi trasferito alla Discovery Channel, trionfa sugli Champs Elysees grazie anche alla squalifica per doping di Rasmussen. Da allora Contador ha vinto tutte le grandi corse a tappe a cui ha preso parte: Giro e Vuelta nel 2008 e ancora Tour nel 2009 (tutte e tre con la maglia dell'Astana). Vincere per lui è una cosa squisitamente naturale anche quando si trova in condizione non ottimale, come capitò durante il Giro di due anni fa. Questo non significa che Alberto possa permettersi di allenarsi meno dei suoi avversari bensì sottolineiamo come la forza di Contador sia proprio l'innata capacità di correre con la testa come i grandi campioni. Del resto uno che di cognome fa Contador (contatore in Italiano) non può che essere una perfetta macchina da competizione, un perfezionista nonché specialista nelle corse contro il tempo: quelle in cui la lancetta dei secondi passa inesorabile per tutti ma meno per lui, il contatore madrileno.... Se Alberto è fortissimo a cronometro in salita non è certo da meno: il suo fisico esile (177cm x 62 kg) gli consente di andare via in agilità in montagna dove lo si vede spesso sui pedali in attesa della stoccata giusta o di arginare eventuali tentativi altrui. Contador ha vinto la Vuelta su una delle salite più dure d'Europa: l'Alto de Angrilu mentre all'ultimo Tour ha bruciato tutti a Verbier (http://ciclismoaruotalibera.blogspot.com/2010/06/luomo-da-battere.html). A questo punto resta da capire come Contador possa perdere questo Tour che almeno sulla carta è forse il più difficile a cui abbia preso parte sia come percorso che come avversari. Un campanello d'allarme potrebbe essere stato il recente Giro del Delfinato dove Contador non ha brillato molto ne a cronometro ne tantomeno in salita dove non è mai riuscito a distanziare Brajkovic neppure in un'ascesa lunga e dura come l'Alpe d'Huez. Un problema per il leader dell'Astana potrebbe anche essere la rivalità con Armstrong, la quale esplose nel Tour dell'anno scorso dove il texano definì Contador: “Un pistolero (a causa della sua esultanza al traguardo dove mima uno sparo di pistola con le dita) che deve imparare a rispettare gli altri”. L'Astana inoltre come dichiarato dallo stesso Contador a livello nomi è meno forte rispetto a quella dell'anno scorso anche se, aggiungiamo noi, la qualità del team kazako resta comunque alta. Il pericolo maggiore saranno le eventuali alleanze tra uomini di classifica che potrebbero tentare di darsi manforte per far perdere la testa ad Alberto, impresa veramente ardua. Riusciranno i magnifici 7 a fronteggiare in duello il pistolero più veloce di Spagna? Tirate fuori le armi! Fssshhhhh

5 commenti:

Jeeper ha detto...

Non ci posso credere...l'hai fatto veramente! Fhsssssssss...come diceva un giovane saggio "sana incoscienza". Tornando al post certamente Contador è l'uomo da battere, ma tutto può succedere e mai come quest'anno dovrà difendere il titolo da numerosi e valorosi avversai. Test importante anche per Alberto quindi. E spettacolo speriamo per noi...

filippo ha detto...

"non sei primo.. finchè non arriva il traguardo.."

Jeeper ha detto...

Ben detto...dovrà dimostrare di essere il più forte anche stavolta

filippo ha detto...

Domanda: se faccio il san boldo dalla parte trevigiana, poi di là devo per forza scendere giu in ss per fare il giro per il lago di santa croce o posso rimanere un pò in quota e scendere giu verso sella di fadalto all'ultimo?
grazie

Anonimo ha detto...

Guarda ho fatto il San Boldo dal versante bellunese parecchi anni fa in macchina...non saprei come aiutarti anche se mi sembra, vista la strettezza della strada che una volta in cima devi scendere per forza