FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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PRIMO PIANO

lunedì 27 dicembre 2010

La leggenda di Gino Bartali


Gino Bartali, di cui quest'anno si è festeggiato il decennale dalla scomparsa, è stato uno degli scalatori più forti nella storia del ciclismo.

martedì 21 dicembre 2010

ECCOCI QUI!




Come Coppi e Bartali!


Tranquilli amici non siamo impazziti, semplicemente a fine stagione, dopo tante pedalate raccontate a colpi di tastiera usciamo allo scoperto (non letteralmente purtroppo), svelando la nostra immagine a voi lettori.


Per farlo abbiamo scelto un modo originale, insolito, che riflettesse la nostra passione per il ciclismo e allo stesso tempo la nostra ammirazione per chi ha fatto la storia di questo sport.


Il risultato è stato quello di emulare (al calduccio nel garage) il celebre scambio di borraccia avvenuto sul colle del Galibier nel corso del Tour 1952. Jeeper-Fausto con pedalata agile e casco rosso Ferrari passa a Mr.Dry-Gino, sguardo perso nel vuoto e maglia Lampre aderente, il frutto del lavoro del mese di Luglio. Non pensate male! Jeeper non sta cercando di corrompere Mr.Dry cedendoli la vittoria in cambio della maglia bianca di miglior giovane! Bensì questa foto ritrae il bottino da noi guadagnato grazie al sito internet Net1news: http://www.net1news.org/ nel mese di Luglio per il quale ringraziamo tutti voi sinceramente e con affetto.


Che dire...sperando che l'anno venturo possa portare nuove soddisfazioni e imprese memorabili i vostri Jeeper e Mr.Dry vi augurano un felice Natale e un roseo 2011 (specialmente a Nibali ;))




Lo staff di AruotaliberA


mercoledì 8 dicembre 2010

Lo squalo chiude il 2010 con un'altra preda

Niente paura amici e lettori di AruotaliberA, non parliamo di ciò che è accaduto sul mar Rosso e della turista tedesca ammazzata dall'animale degli oceani; siamo qui per raccontare la straordinaria stagione dello squalo di Messina, Vincenzo Nibali (26, Liquigas) che conclude la propria annata raccogliendo il premio "Giglio d'oro" come miglior professionista italiano del 2010, precedendo in questa classifica Petacchi, Visconti, Basso e Riccò. 

martedì 7 dicembre 2010

I 90 anni del Leone delle Fiandre



Oggi festeggia 90 anni un mito del ciclismo italiano: il pratese Fiorenzo Magni, protagonista sulla scena mondiale tra il 1940 e il 1956. Un epoca questa caratterizzata dal grande duello tra Fausto Coppi e Gino Bartali, animatori indiscussi delle folle sportive e artefici di uno dei più avvincenti (e corretti) dualismi sportivi che la storia ciclistica ricordi.

venerdì 3 dicembre 2010

Ciclismo AruotaliberA scala le classifiche!!!

Come un album di un gruppo musicale scala la hit parade, come un film d'autore avanza negli incassi al botteghino, come un ciclista esperto in una corsa a tappe risale la graduatoria tappa dopo tappa, sapendo che il Giro è appena iniziato. Allo stesso modo il blog AruotaliberA scala le classifiche, in questo caso quella redatta dal sito Wikio.it per la categoria ciclismo. Nel mese di dicembre il nostro blog, grazie al lavoro del team, ha saputo recuperare terreno in classifica generale, chiudendo dicembre all'ottavo posto. Un dato incoraggiante per il nostro giovane talento, passato professionista in maggio 2010, che ha saputo in questo anno del debutto ritagliarsi uno spazio considerevole facendosi conoscere. Ringraziando tutti coloro che hanno letto e sostenuto il nostro blog, prendiamo questo successo come nuova linfa, che arriva con grande tempismo nel periodo invernale, quello in cui si tende un po' a "mollare" la presa. Questo ci ricorda però, che i successi della stagione a venire si costruiscono in inverno, negli allenamenti. Motivo per cui intensificheremo le sessioni di lavoro, per prepararci al meglio al 2011. Non credendo nel caso, interpretiamo questo 8° posto come un premio al lavoro svolto durante l'anno, rilanciando le nostre ambizioni! Con un nuovo acquisto per la prossima stagione: Fede Von Gambini, scalatore puro capace di grandi numeri. Insomma, gustandoci questo 8° posto e ringraziando tutti, ci avviamo a chiudere un 2010 ricco di soddisfazioni e qualche errore, facendo nostra la filosofia scaramantica e temporeggiatrice della maglia rosa 2010: " Noi crediamo che Il Giro è appena iniziato..."



La classifica:

1Le Cronache Di Sandropan
2Storie di ciclismo
3Light brothers
4BeCiclismo
5Orco Cicli
6Il Giro d'Italia
7ciclismo che passione
8AruotaliberA
9Vintage Pista
10Ciclismo Reggiano
11W la bicicletta!
12Parliamo di Ciclismo
13albumciclismo
14Le mie due ruote
15ITALIAN JET
16Ciclismo urbano
17IL CICLISMO DI GIANLUCA
18Io e la mia bici
19Newton Bikes
20UNA VITA PER ALLENARMI
Classifica pedalata da Wikio








































giovedì 2 dicembre 2010

Cancellara: nel 2011 correrà con i fratelli Schleck

La locomotica di Berna viaggia verso il Lussemburgo a tutta velocità salutando la Saxo Bank. Mancava solamente l'ufficialità dell'accordo, arrivata ora sia da  parte del corridore che del suo nuovo team. Dal 2011, il quattro volte campione del mondo a cronometro Fabian Cancellara, raggiungerà i fratellini Schleck nel "Team Lussemburgo", in virtù del  contratto triennale firmato con i vertici della squadra. La Saxo Bank di Bjarne Riis perde così un'altro vagone importante del proprio treno, anzi oseremo dire la locomotiva, viste le caratteristiche del potente corridore svizzero. Cancellara lascia il team di Riis dopo aver firmato per lui nel 2006, ed essersi tolto molte soddisfazioni vincendo alcune delle corse più prestigiose del calendario internazionale. Da tempo si vociferava di un addio dello svizzero, pronto a seguire i propri talentuosi compagni nel loro nuovo team. Pochi giorni fa a Cancellara sono bastate poche parole per far capire che ormai era già tutto fatto: "L'anno prossimo correrò con gli Schelck" aveva dichiarato in occasione del rititro del premio ciclista dell'anno consegnatogli dall'UCI. Nelle ore successive anche il team manager del neonato Team Lussemburgo, Brian Nygaard, ha avuto modo di ufficializzare il trasferimento ed esprimere tutto il proprio entusiasmo per la  corazzata che l'anno prossimo correrà al servizio del fratellini lussemburghesi, e per il valore aggiunto che porterà Cancellara. Certamente "l'uomo del tempo" porterà un carico di esperienza e talento, tale da poter aiutare il gruppo a fare un ennesimo salto di qualità, se ancora ce ne fosse bisogno. La nuova stagione è ancora solo all'orizzonte, ma durante gli ultimi mesi nel piccolo stato nel cuore dell'Europa, c'è chi ha lavorato sodo per costruire un team vincente fin da subito. Anche per questo però, servirà l'ufficialita: quella inequivocabile della strada.

venerdì 26 novembre 2010

Curiosità: indovina il ciclista?!

Foto d'epoca recuperata per caso, vagando tra i meandri della rete. Sapreste indovinare di chi si tratta? E' un cilcista italiano tutt'ora in attività, che in questa foto prende possesso della sua prima bicicletta da corsa, alla tenera età di 4/5 anni...

Attendiamo commenti...vediamo chi indovinerà...svelerò l'arcano tra qualche giorno, se non ci riuscirete prima...è facile dai...

A chi indovinerà regaleremo una t-shirt ufficiale del blog ciclismo aruotalibera. Cioè una maglietta bianca con scritta a pennarello nero...:)

mercoledì 24 novembre 2010

Danilo Di Luca: tutto pronto per il gran ritorno

Nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia del maxisconto di pena, e per Danilo Di Luca è già ora di secegliere il team con cui tornerà a correre dal 2011. Il Killer, dall'alto della sua esperienza, ha saggiamente atteso l'ufficialità del rilascio delle licenze Pro Tour da parte dell'UCI, prima di prendere una decisione. Come ha rivelato lui stesso alla stampa, gli sono pervenute proposte da numerose squadre. L'Astana alla ricerca di un altro uomo per corse a tappa da aggiungere a Kreuziger, per tentate di colmare il vuoto lasciato da Alberto Contador. La Quickstep, da anni alla ricerca di un uomo da grandi giri. La Lampre, che vuole ampliare il numero di italiani di valore presente in squadra e alzare il valore della rosa di ciclisti a disposizione. Infine la neonata Geox, che vorrebbe affiancare il Killer ai due big già acquistati in estate: Menchov e Sastre. Proprio quest'ultima appare svantaggiata rispetto alle contendenti, dopo aver visto rifiutata la propria richiesta di una licenza Pro Tour. E' chiaro che Di Luca preferirebbe un team munito della celebre licenza, autentico passepartout per le corse più prestigiose. La Geox però potrebbe avere l'asso nella manica; cioè un aumento della proposta fatta al Killer. Insomma è questione di pochi giorni e si saprà con che maglia Di Luca rientrerà in gruppo, per tornare ai propri livelli, quelli in cui vinceva. L'abruzzese ha dichiarato di voler tornare a correre e assaporare il successo alla Liegi (vinta nel 2007), e naturalmente di pensare al Giro d'Italia. Il Patron della corsa rosa, Angelo Zomegnan, aveva recentemente chiuso le porte al Killer di Spoltore, reo per il direttore del Giro, di aver tradito la corsa rosa nel 2009 con la positività alla CERA, dopo essere risultato in parte positivo anche in controlli risalenti al 2007, anno in cui vinse la corsa. Di Luca ha però rilasciato dichiarazioni contrarie, predicendo con sicurezza: "Ci sarò al Giro...ci sarò...". Lo attenderà sulle strade d'Italia una duplice missione sportiva: la prima è tornare a vincere, e la seconda, ben più ardua, riconquistarsi la fiducia del ciclismo e della gente che incita da bordo strada, il cuore pulsante del ciclismo. Buona fortuna: per alcuni di questi, ha già fallito in partenza.

martedì 23 novembre 2010

Licenze UCI Pro Tour: Vacansoleil Sì, Geox No

Ricco sì, Sastre e Menchov no: questa la constatazione più interessante che emerge dalla lista stilata dall'UCI in merito alle formazioni che il prossimo anno faranno parte del ProTour.
Dunque la neocompagine Geox potrà disputare le più importanti gare internazionali solo su specifico invito dei singoli organizzatori, nonostante possa annoverare tra le proprie fila la presenza di campioni d'esperienza come il primo classificato del Tour 2008, Carlos Sastre, e il vincitore di due Vuelta e Giro del Centenario, Denis Menchov. La ragione fondamentale della non ammissione risiede nel fatto che il team di Moretti Polegato non è tra i primi 15 al mondo per meriti sportivi. D'altro canto viene promossa nella prima divisione la Vacansoleil, squadra ambiziosa belga che, questione paradossale, potrà contare sulle prestazioni di Riccardo Riccò (20 mesi di stop per Cera), Ezequiel Mosquera (positivo alla Vuelta ma non ancora squalificato) e Bjorn Leukemans (scontati 6 mesi per positività al testosterone). Buone notizie per formazioni italiane come Lampre e Liquigas: ala prima viene confermata la licenza come succede ormai da molti anni, mentre per il team di Amadio vi è un rinnovo fino al 2014, grazie anche agli strepitosi successi nei Grandi Giri di Ivan Basso e Vincenzo Nibali, rispettivamente in terra italica e nella penisola iberica. Altra piacevole sorpresa riguarda Matteo Tosatto, il quale, scaricato da Quick Step e rimasto senza contratto, si accasa alla Saxo Bank di Riis e Contador, formazione che ha ottenuto la licenza grazie ai punti dello stesso corridore spagnolo, malgrado su quest'ultimo ci sia un punto interrogativo per quel che concerne la prossima stagione (risultato positivo nel corso del Tour 2010, da lui vinto). Certo una volta ottenuta la licenza, questa non può essere revocata al team, nemmeno se fossero accertati comportamenti scorretti da parte di alcuni corridori del team stesso. Siamo sicuri perciò della presenza di tutti questi team nel palinsesto ciclistico internazionale 2011, un pò meno su quella di corridori come Contador e Mosquera: guarda caso di nazionalità spagnola.

venerdì 19 novembre 2010

Filastrocca del gregario, di Gianni Rodari

Riesumando il classico libro impolverato in soffitta, in una domenica uggiosa e piovosa, ho ritrovato questa filastrocca che vi proponiamo con un'introduzione improvvisata per l'occasione.

Nel periodo di bassa stagione, senza corse e senza tensione, c' è anche il tempo per una citazione:



IL GREGARIO




Filastrocca del gregario

corridore proletario,



che ai campioni di mestiere

deve far da cameriere,



e sul piatto, senza gloria,

serve loro la vittoria.



Al traguardo, quando arriva,

non ha applausi, non evviva.



Col salario che si piglia

fa campare la famiglia



e da vecchio poi si acquista

un negozio da ciclista



o un baretto, anche più spesso,

con la macchina per l'espresso.



Una filastrocca indimenticabile di Gianni Rodari, che ha reso così omaggio ad una delle figure più apprezzate  del ciclismo. Dove andrebbero i capitani senza i loro preziosi gregari?

RICHARD IL FURBETTO


Oggi, 19 novembre, festeggia il suo 41esimo compleanno Richard Virenque, protagonista sul finire degli anni novanta di alcune delle più intense pagine del ciclismo moderno sulle strade del Tour de France assieme al kaiser Jan Ullrich e all'indimenticato pirata Marco Pantani. Richard nacque a Casablanca, in Marocco nel 1969 e si trasferì a La Londe-les Maures, in costa Azzurra, all'età di 9 anni. Il fratello maggiore Lionel lo introdusse nel mondo del ciclismo nel quale debutto come pro nel 1991 nella squadra francese RMO. L'anno dopo si impose all'attenzione mediatica proprio al Tour indossando per un giorno la maglia gialla a Pau al termine della terza frazione che lo vide protagonista di una lunga fuga. Le qualità di combattente di Richard furono presto notate dalla formazione francese Festina che lo ingaggiò a partire dalla stagione 1993. L'anno successivo Virenque, che ha sempre previlegiato la Grand Boucle al pari di molti altri colleghi, vinse a Luz Ardiden la sua prima tappa al Tour chiudendo la corsa al quinto posto con indosso la maglia a pois di miglior scalatore. Cominciò da questo momento una sorta di innamoramento per Richard nei confronti di questa maglia così prestigiosa per i francesi che lo porterà a battagliare ogni anno con i più grandi scalatori per cercare di conquistarla. Un impresa che gli riuscirà per ben 7 volte in tutta la carriera, record assoluto per il Tour davanti allo spagnolo Bahamontes e al belga Van Impe fermi a quota 6. Nel 1995 vinse la tappa pirenaica nella quale, cadendo lungo la discesa del Portal d'Aspin, perse la vita Fabio Casartelli. Nel 1996 e nel 1997 Virenque si tolse anche la soddisfazione di salire sul podio dei campi Elisi riservato alla classifica generale. In entrambi i casi si posizionò dietro al tedesco Jan Ullrich con il quale fu protagonista nel 1997 a Courchevel, di uno spiacevole episodio. Secondo l'allora direttore sportivo della Festina Bruno Roussel, Virenque comprò la vittoria, accordandosi con la maglia gialla dopo aver provato inutilmente a staccarla. Una confessione clamorosa contenuta nel libro dello stesso Roussel: il “Tour dei vizi” che costò a Virenque, a detta del Ds, ben 100.000 franchi. Se questo fatto getta ombre sulla moralità di Virenque, la goccia che fa traboccare il vaso fu senz'altro quello che successe nel 1998 con il caso denominato proprio “Affaire Festina” che costò alla formazione di Roussel l'allontanamento dalla corsa francese per doping. Sarà lo stesso Virenque a confessare, dopo 2 anni di negazioni e smentite di aver usato, proprio come tutti i compagni di squadra, prodotti proibiti somministrati dal massaggiatore Willy Voet. “Non avevo scelta” dichiarò il francese nell'ottobre del 2000 il quale aggiunse che nel mondo del ciclismo: “un ciclista è dopato solo nel momento in cui viene scoperto”. Una frase questa, drammaticamente attuale se pensiamo alla vicenda Contador e ai tanti, troppi, atleti sospetti che hanno avuto qualche stagione di celebrità sprofondando poi nel più completo anonimato. Fa riflettere il fatto che Virenque, dopo lo scandalo nel 1998, nonostante la palese gravità dello scandalo e il suo coinvolgimento diretto confermato da Roussel, partecipò senza clamore all'edizione successiva della Grande Boucle (insieme a diversi compagni ex Festina come Zulle e Dufaux) dove conquistò l'ennesima maglia a pois. Dopo la confessione di tentato doping, anziché gridare allo scandalo, i giudici lodarono Virenque per aver collaborato all'indagine e lo fermarono solo per 9 mesi nonostante il suo legale parlò allora di “sentenza molto severa”. Dal 2002 così, l'allora 33enne francese (che aveva la stessa età di Pantani durante l'ultima stagione disputata prima della morte) disputò altri 3 Tour de France conquistando altrettante vittorie di tappe e altre due maglie a pois che gli consentirono così di raggiungere il tanto agognato record di migliore scalatore al Tour di tutti i tempi. Almeno questo dicono i numeri, fortuna che la statistica non è una scienza esatta...

lunedì 8 novembre 2010

Uci: avviata l'inchiesta contro Contador

Questa volta il famoso gesto del pistolero potrebbe volgergli contro: l'Uci infatti ha ufficialmente invitato la federazione spagnola a procedere nei confronti di Alberto Contador (28 - Astana), accusato di doping nel corso dell'ultimo Tour de France, vinto dallo stesso corridoro spagnolo. In occasione della Grande Boucle 2010, l'atleta di Pinto è stato controllato a Pau, alla vigilia della tappa del Tourmalet, mentre deteneva la maglia gialla di leader. La quantità di sostanza dopante era minima, ma ciò è stato sufficiente per ritenere il test antidoping fallito da parte di UCI e WADA. Da loro è partita la richiesta di sospensione del ciclista iberico, il quale rischia fino a due anni di sanzione. L'agente del corridore afferma come questa sia una situazione di assoluta normalità in caso di un'analisi sospetta, e perciò vi sarà la possibilità di dimostare la teoria della contaminazione alimentare subita da Contador, supportato dall'opportuna documentazione. Un altro caso emblematico si apre sul tema doping, riguardo ad un corridore di primissima fascia per non dire il numero uno in assoluto. Quale sarà la risoluzione finale del caso, verranno comunque gettate ombre su un ciclismo che negli ultimi tempi riesce a intravedere solo a sprazzi la luce del sole.

mercoledì 3 novembre 2010

Fabian Cancellara ciclista dell'anno 2010

Non poteva essere che lui, l'atleta più chiacchierato passato da pochi mesi da perfido imbroglione a vigile sceriffo, da agile scalatore a velocista puro a vincere il premio che per il ciclismo equivale al "Pallone d'Oro" nel calcio: il Velo d'Or. Stiamo parlando dell'elvetico Fabian Cancellara, 29enne meglio noto come la Locomotiva di Berna o Spartacus premiato dai giornalisti francesi di Velo Magazine come miglior ciclista dell'anno. Un premio a nostro avviso meritato e frutto di risultati che parlano da soli a partire dalle vittorie in aprile di Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix passando per una prima parte di Tour de France corsa da leader assoluto al quarto mondiale a cronometro che ha chiuso la sua trionfale stagione facendolo entrare dritto nella storia. Cancellara ha ricevuto 63 voti contro i 43 di Contador e i 34 di Andy Schleck facendo suo un riconoscimento che lo vede sul podio ininterrottamente dal 2006 con 2 terzi posti e 2 secondi. Bella soddisfazione per lo svizzero che può davvero considerarsi con la pancia piena dopo una stagione del genere mentre piccolo rammarico per il ciclismo italiano con un Vincenzo Nibali ancora fuori dal podio, dopo il quinto posto al Calendario Uci. Ci sembra poco felice la scelta di Andy Schleck sia come terzo assoluto ma soprattutto come vincitore del Velo d' Or Espoirs riservato agli atleti dai 25 anni anni in giù. Il giovane lussemburghese, come abbiamo ripetuto più volte ha corso un annata sottotono, snobbando corse come la Vuelta e il Lombardia puntando tutto sul Tour de France. Una scelta questa che sembra sia piaciuta solo agli occhi dei patriottici giornalisti di Velo Magazine che hanno dimostrato ancora una volta di dare troppa importanza alla corsa di casa considerando di serie b molte altre corse blasonate.

Prende forma il nuovo team degli Schleck

In questi giorni di ciclo-mercato, tra le tanti indiscrezioni e i primi trasferimenti ufficiali, sta nascendo sulla carta una delle squadre più forti dell'intero circuito mondiale. Si tratta del team dei fratelli Schleck (VEDI FOTO) che avrà sede in Lussemburgo e sarà diretto dai danesi Brian Nygaard (ex addetto stampa della Sky) e Kim Andersen (proveniente dalla Saxo Bank). Il reale garante del progetto è però l'imprenditore finanziario lussemburghese di chiare origini italiane: il 48enne Flavio Becca, che ha contattato i due danesi durante il Giro delle Fiandre di quest'anno, promettendo loro un budget importante per far sorgere un nuovo team. Il nome non è ancora ufficiale ma potrebbe essere Pro Team Luxembourg. Spulciando i primi contratti stipulati dal duo danese c'è di che essere impressionati: a fare compagnia ai fratelli terribili ci sarà infatti il fresco vincitore del Velo d'Or, nonché loro ex compagno di squadra Fabian Cancellara. Un acquisto importante reso possibile dall'approdo nella Saxo Bank di Alberto Contador. Secondo Fabian infatti con l'arrivo del campione spagnolo cambieranno molte cose nel team ed egli preferisce correre con compagni che conosce già con i quali ha dimostrato di avere un certo feeling. Un vero proprio esodo quello dalla squadra di Bjarne Riis verso quello dei connazionali Nygaard e Andersen che riguarda anche i tedeschi Jens Voigt e Dominic Klemme, l'australiano 37enne Stuart O'Grady e il gioiellino Jakob Fuglsang, danese anch'egli guarda caso. Completano la rosa per ora altri nomi interessanti come i belgi Maxime Monfort e Wouter Weylandt, vincitore di una tappa al Giro, il duo tedesco ex Milram composto da Fabian Wegmann e Linus Gerdemann, il portoghese Bruno Pires e il giovane scalatore francese Brice Feillu. C'è anche un po' di Italia però nel team dei fratelli Schleck: saranno 3 infatti i portacolori azzurri a partire dal velocista Daniele Bennati, reduce da un annata da dimenticare nella Liquigas che gli è costata la partecipazione al Mondiale di Melbourne. Oltre al ciclista aretino vi saranno anche due brianzoli: il 26enne Davide Viganò proveniente dalla Sky e il 21enne Giacomo Nizzolo, al primo contratto da professionista dopo aver totalizzato ben 19 vittorie nella categoria under 23. Non c'è che dire: il buffet messo a disposizione dei fratelli Schleck è di quelli da leccarsi i baffi: c'è di tutto a partire dai primi, per finire ai secondi e ai contorni preparati con competenza e solerzia dai due chef danesi. Il dubbio che resta è se i fratelli, soprattutto Andy, meritino un trattamento del genere dopo una stagione non certo memorabile e se sappiano approfittare della tanta carne al fuoco (speriamo senza clenbuterolo aggiunto) per imporsi finalmente nel ciclismo mondiale non tanto come eterni temibili outsider bensi come campioni indiscussi.

sabato 30 ottobre 2010

Ranking UCI: Joaquim Rodriguez re dell'UCI World Ranking

La stagione 2010 è terminata ed ora è tempo di bilanci. Lo è in primo luogo per l'UCI, che ha presentato dopo il termine delle ultime corse, le canoniche classifiche di fine anno delle varie categorie. Dalla più prestigiosa: World ranking, al Continental ranking diviso in una categoria per ogni continente: Europa, Asia, Africa, Oceania e America. Classifiche non amatissime dagli appassionati, e per questo motivo poco seguite e dal valore inferiore alla precedente Coppa del mondo. Il sistema Pro Tour per l'assegnazione dei punteggi appare infatti iniquo e squilibrato; tende a favorire le corse da un giorno rispetto ai seguitissimi grandi giri e favorisce i piazzamenti piuttosto che le vittorie. Quindi parola d'ordine: COSTANZA.

Il corridore a vincere la classifica mondiale è stato, manco a dirlo, uno spagnolo. Joaquim Rodriguez del team russo Katusha, si è piazzato al primo posto della graduatoria conquistando 551 punti totali. JRO ha certamente fatto della costanza la sua arma principale, cogliendo numerosissimi e prestigiosi piazzamenti, una vittoria in un breve giro a tappe e due vittoria di giornata. Nel suo palmares 2010 spiccano:  la vittoria alla Vuelta di Catalunia, una tappa al Giro dei Paesi Baschi, una vittoria di tappa alla Vuelta, l'8° posto finale al Tour de France e il 4° alla Vuelta. Certamente il suo netto miglioramento nei grandi giri gli è servito da trampolino di lancio verso questo prestigioso successo. Nonostante c'è chi sulla carta ha vinto corse ben più prestigiose, la sua regolarità durante l'anno lo ha portato al gradino più alto del mondo; secondo l'UCI. Il suo manager Tchmil lo definisce il ciclista più forte al mondo tra i viventi. Ogni scarrafone è bello a mamma sua. JRO è sempre stato però davanti nel 2010, tra i protagonisti, certamente un premio alla regolarità.
Al secondo posto della classifica ecco Alberto Contador con 482 punti, in attesa però di giudizio. Alberto ha raccolto buona parte dei punti in terra francese tra Parigi-Nizza, Delfinato e Tour de France. Dovesse però venire squalificato per doping allora addio terzo Tour e addio secondo posto del ranking UCI.
Al terzo posto trovaimo Philippe Gilbert, con 452 punti. Il belga grazie ai succesi all'Amstel e al Lombardia, oltre che alle due tappe alla Vuelta, si è dimostrato il corridore più forte nelle corse da un giorno. Senza contare che vanta ancora ampi margini di miglioramento. In caso di squlifica di Contador al terzo gradino del podio salirebbe Luis Leon Sanchez, attivo fin dal mese di gennaio al Tour Down Under e molto miglorato nei grandi giri a tappa: 11° al Tour e 10° alla Vuelta.
Primo degli italiani in 6a piazza troviamo Vincenzo Nibali. Il messinese autore di un 2010 favoloso, ha ottenuto 390 punti, accantonati per di più nei grandi giri di tre settimane. Scendendo al 12° posto troviamo Michele Scarponi e solo al 21° il vincitore del Giro D'Italia Ivan Basso

Il suo successo nella corsa rosa va al di la di ogni numero o classifica, in una graduatoria che lascia il Giro ai margini con una valutazione ridicola in termini di punti. Per far crollare la favola della classifica UCI basta far notare che al 9° posto troviamo il canadese Hesjedal, buon corridore, che nel 2010 ha vinto 0 corse. Ivan Basso come detto, re del Giro e dello Zoncolan, è 12 posizioni più indietro con 100 punti circa di differenza. 
Per fortuna il ciclismo non è fatto di numeri, ma ai palazzi del potere piace pensare che sia così, piace pensare di avere la situazione sotto controllo e di poter riassumere la stagione con tabelle, grafici e numeri. A questo punto molto meglio il Velo d'Or.


1Bandiera della Spagna Joaquin Rodríguez551
2Bandiera della Spagna Alberto Contador482
3Bandiera del Belgio Philippe Gilbert437
4Bandiera della Spagna Luis León Sánchez403
5Bandiera dell'Australia Cadel Evans390
6Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali390
7Bandiera dei Paesi Bassi Robert Gesink369
8Bandiera del Canada Ryder Hesjedal307
9Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar306
10Bandiera della Spagna Samuel Sánchez301

domenica 24 ottobre 2010

Alla Japan Cup l'irlandese Martin chiude la stagione

Nella terra del Sol levante si è chiusa la stagione ciclistica 2010. Se il Giro di Lombardia ha chiuso il calendatio Pro Tour, quello delle corse più prestigiose, è stata invece la Japan Cup a mettere definitivamente la parola fine alle battaglie ciclistiche di questo intenso 2010. Sebbene le speranze del ciclismo con gli occhi a mandorla fossero molto alte, ha trionfato l'irlandese Daniel Martin (Garmin), che ha chiuso un anno magico per il suo lancio definitivo nel ciclismo che conta. Ha aggiunto infatti la corsa nipponica al successo al Giro di Polonia e all'acuto nelle Tre Valli Varesine, oltre a diversi altri piazzamenti convincenti e prestigiosi. Alle sue spalle si sono piazzati Peter McDonald (Drapac Porsche) e il giapponese Yusuke Hatanaka (Shimano Racing), che ha riportato un podio alla propria nazione che non si registrava dal lontano 1997. Il tanto atteso Yukiha Arashiro (Bbox - Bouygues Telecom), ha chiouso la corsa al 9° posto, evidentemente provato dall'intensa annata che lo ha visto al via di Giro e Tour. Primo delgi italiani Luca Mazzanti (Katusha), 10° classificato. 

La Japan Cup mette dunque la parola FINE alla stagione 2010: intensa e ricca di dolci sorprese e cocenti delusioni; pronta a finire negli archivi di storia. Niente paura però, nessun titolo di coda. La stagione 2011 sarà presto in tutte le sale...

Presentazione Giro d'Italia 2011

Il Giro d'Italia 2011 ha visto la luce ieri pomeriggio, nello sfarzoso e prestigioso teatro Carignano di Torino. Ha aperto gli occhi dopo essere stato svezzato dal proprio padre, Angelo Zomegnan ed è stato subito abbracciato e coccolato dalla prosperosa madre di tutti i Giri d'Italia: la Gazzatta della sport. Ha visto la luce e si è fatto ammitare dalla folla, dai tanti presenti: ciclisti, giornalisti, addetti ai lavori e appassionati di ciclismo. E' stato scrupolosamente pesato e visitato dai "medici" presenti, e i dati sono incoraggianti e positivi: 3496 km di "peso" per 21 intense tappe da vivere nel maggio 2010, con 7 arrivi in salita e una cronoscalata. Non c'è che dire un bamnino prodigio sulla carta. Pardon bambina: come da tradizione il nastro da esporre,  per il gradito arrivo, sarà di colore rosa.

Ci sarà da aspettare ancora qualche mese prima di viverlo intensamente a maggio 2011, ma l'attesa come sempre darà ancor più facino all'evento che da cento anni attraversa l'Italia ogni primavera. Questa edizione della corsa rosà celebrerà i 150 anni dell'unità d'Italia e per questa ragione il percorso toccherà località molto significative nella storia italiana e porterà la carovana dal tacco alla punta dello stivale. Certo non manca uno sconfinamento in Austria e qualche trasferimento che farà discutere, ma questo Giro 2011 sulla carta sembra mettere d'accordo tutti appassionati e corridori: sarà una corsa dura.

 La 94a edizione della corsa rosa partirà  il 7 maggio da Torino con una cronosquadre di 21,5 km e arriverà a Milano il 29 maggio con una cronometro individuale di 32 km. Nel mezzo tanta salita, pochi arrivi allo sprint,  46 km totali di crono individuale (di cui 13 di scalata) e molte occasioni per i cacciatori di tappe. Anche quest'anno un Giro che si vincerà in salita, con sudore e fatica, come voglio i tanti tifosi. Sulla carta, dopo lo spettacolare Giro 2010 che ha visto la rinascita di Ivan Basso, c'è tutto il necessario per replicare la scorsa indimenticabile edizione.


Sabato 7 maggio : Tappa 1, Venaria Reale - Torino; 21,5 km (Cronosquadre)


Domenica 8 Maggio: Tappa 2, Alba - Parma: 242 km


Lunedì 9 maggio: Tappa 3, Reggio Emilia - Rapallo; 178 km


Martedì 10 maggio: Tappa 4, Quarto dei Mille – Livorno; 208 km


Mercoledì 11 maggio: Tappa 5, Piombino - Orvieto; 201 km


Giovedì 12 maggio: Tappa 6, Orvieto - Fiuggi Terme; 195 km


Venerdì 13 maggio: Tappa 7, Maddaloni – Montevergine di Mercogliano; 100 km


Sabato 14 maggio: Tappa 8, Sapri – Tropea; 214 km


Domenica 15 maggio : Tappa 9, Messina – Etna; 159 km


Lunedì 16 maggio : Riposo e Trasferimento

Martedì 17 maggio: Tappa 10, Termoli - Teramo; 156 km


Mercoledì 18 maggio : Tappa 11, Tortoreto Lido – Castelfidardo, 160 km


Giovedì 19 maggio : Tappa 12, Castelfidardo – Ravenna, 171 km


Venerdì 20 maggio : Tappa 13, Spilimbergo - Grossglockner, 159 km


Sabato 21 maggio : Tappa 14, Lienz – Monte Zoncolan, 210 km


Domenica 22 maggio : Tappa 15, Conegliano - Gardeccia Val di Fassa, 230 km


Lunedì 23 maggio : Riposo

Martedì 24 maggio : Tappa 16, Belluno – Nevegal, 12,7 km (Cronoscalata individuale)


Mercoledì 25 maggio : Tappa 17, Feltre – Sondrio, 246 km


Giovedì 26 maggio : Tappa 18, Morbegno – San Pellegrino Terme, 147 km


Venerdì 27 maggio : Tappa 19, Bergamo – Macugnana, 211 km


Sabato 28 maggio : Tappa 20, Verbania – Sestrière, 242 km

Domenica 29 maggio : Tappa 21, Milano – Milano, 32,8 km (ITT)

Tutti contenti quindi per questo neonato Giro d'Italia 2011 che la prossima primavera attraverserà l'Italia per l'ennesima volta, celebrando i 150 dell'unità del paese. C'è da aspettare che impari a  camminare e a reggersi con le proprie gambe, ma come tutti i neonati porta con se sogni e speranze. Chi se lo giocheranno: Nibali e Scarponi? E Riccò e Di Luca ci saranno? Ivan Basso difenderà la rosa o preparerà solo il Tour? E gli stranieri?
Non mettiamogli pressioni, lasciamolo crescere, da grande questo Giro 2011 sarà ciò che vorrà. e vedremo se sarà duro, combattuto e avvincente come tutti se lo aspettano. Intanto c'è un bel fiocco rosa da appendere, come si fa da 102 anni a questa parte: perchè il Giro rinasce ogni anno.

















venerdì 22 ottobre 2010

PELLIZOTTI RIABILITATO, ORA CHIEDE I DANNI ALL'UCI


Che Franco Pellizotti fosse innocente lo speravano in tanti, l'ufficialità è arrivata ieri, 21 ottobre, dal Tribunale Nazionale Antidoping che lo ha scagionato per carenza di prove. Tutto era iniziato il 3 maggio quando l'Uci aveva fermato il delfino di Bibione per irregolarità riscontrate nel passaporto biologico risalenti a novembre 2008 e a luglio 2009 prima del Tour che lo vide sfilare a Parigi come maglia a pois. Valori che sono risultati frutto del caso più che di un malandrino sotterfugio per vincere in maniera irregolare. Del resto Pellizotti si era subito dichiarato incredulo al momento della comunicazione ricevuta a pochi giorni dall'inizio di un Giro d'Italia che l'avrebbe visto tra i protagonisti e che invece ha lanciato in ottica mondiale il talento del suo sostituto Vincenzo Nibali. I legali del friulano hanno ribadito che su 22 campioni ematici erano emersi appena 2 valori irregolari, valori che Franco ha sempre definito compresi nei parametri massimi che l'Uci stessa aveva stabilito. Nonostante la richiesta della procura fosse stata di 2 anni di squalifica il tribunale ha decretato: il “mancato raggiungimento di una probabilità di colpevolezza sufficientemente elevata". Dopo la tanto agognata sentenza Pellizotti ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto e non potrebbe essere diversamente, dopo questa assoluzione. Certo, ho buttato una stagione e ora chiederemo i danni all'Unione Ciclistica Internazionale"
Un provvedimento questo che riflette la volontà di un atleta non più giovanissimo (33 anni in gennaio), che sa di aver perso una stagione importante e vuole un risarcimento che alla luce dei verdetti giudiziari sembra sacrosanto e giustamente punitivo nei confronti di un organizzazione, l'Uci, che sta dimostrando di avere poco chiaro il concetto di “pulizia da doping”.

martedì 19 ottobre 2010

SVELATO IL TOUR 2011: C'E' SCHLECK E NON CONTADOR



Alla presentazione ufficale della Grande Boucle 2011, tenutasi oggi a Parigi era assente il protagonista più atteso e discusso di questi giorni: il detentore Alberto Contador ancora alle prese con la nota vicenda doping che rischia di privare il ciclismo moderno di uno dei suoi protagonisti più forti e popolari. Sia noi dello staff che il direttore della corsa Prudhomme ci auspichiamo di non dover aspettare troppo per avere un verdetto ufficiale dall'UCI che ci darebbe finalmente delle risposte sulla vicenda. Nel frattempo l'annunciato successore dello spagnolo nei prossimi anni, il lussemburghese Andy Schleck, ha fatto gli onori di casa guardando con aria sorniona il percorso di quest'anno (VEDI FOTO), immaginandosi un finale diverso rispetto all'edizione 2010.


DOPO I PIRENEI LE ALPI!

A distanza di una sola edizione nel luglio 2011 si festeggerà il centenario anche del primo passaggio sulle Alpi quando i corridori coprirono 366 km da Chamonix a Grenoble attraverso i passaggi su Aravis, Telegraphe, Lautaret e Galibier. Quest'ultima salita mitica verrà riproposta in questa edizione commemorativa e sarà, insieme all' Alpe d'Huez, la sede dei due arrivi in salita previsti sulle Alpi. Omaggio anche per i 150 anni dell' Unità d'Italia con il nostro paese che sarà sede dell'unico sconfinamento previsto con arrivo a Pinerolo. Per quanto riguarda le cronometro esse influiranno davvero poco nella lotta alla maglia gialla. La prima prova contro il tempo è infatti una cronosquadre mentre la crono vera e propria oltre la lunghezza ridotta, 41 km, sarà disputata in un percorso molto frastagliato con partenza e arrivo a Grenoble. L'edizione 2011 si annuncia dunque come un duello tra scalatori con 4 arrivi in salita altre 2 tappe di alta montagna e una molto insidiosa attraverso il massiccio centrale. Novità significative riguarderanno la maglia verde e quella a pois. Entrambi i provvedimenti vogliono far si che la lotta alle maglie sia decisamente più accanita e i velocisti avranno finalmente l'occasione di mettersi alla prova giornalmente. Oltre al vincitore di tappa infatti si aggiudicherà 20 punti anche il primo a transitare lungo un passaggio intermedio prestabilito. Più spettacolare sarà anche la battaglia per la maglia a pois con i punti assegnati che verranno raddoppiati ai primi 4 classificati in occasione dei 4 arrivi in salita previsti. Se da una parte queste novità ci entusiasmano dall'altra vi segnaliamo con malinconia la conferma della decisione di non assegnare abbuoni cronometrici al termine degli arrivi. Una provvedimento questo, che potrebbe limitare lo spettacolo offerto dai big negli ultimi km, come successe lo scorso luglio in occasione del "patto" del Tourmalet....


ECCO A VOI IL CALENDARIO DEL TOUR 2011:


2 luglio: 1/a tappe Passage du Gois - Mont des Alouettes, 191 km

3 luglio: 2/a tappa Les Essarts - Les Essarts, 23 km (cronosquadre)

4 luglio: 3/a tappa Olonne-sur-Mer - Redon, 198 km

5 luglio: 4/a tappa Lorient - Mûr-de-Bretagne, 172 km

6 luglio: 5/a tappa Carhaix - Cap Fréhel, 158 km

7 luglio: 6/a tappa Dinan - Lisieux, 226 km

8 luglio: 7/a tappa Le Mans - Châteauroux, 215 km

9 luglio: 8/a tappa Aigurande - Super-Besse Sancy, 190 km

10 luglio: 9/a tappa Issoire - Saint-Flour, 208 km (montagna)

11 luglio: riposo à Lioran Cantal

12 luglio: 10/a tappa Aurillac - Carmaux, 161 km

13 luglio: 11/a tappa Blaye-les-Mines - Lavaur, 168 km

14 luglio: 12/a tappa Cugnaux - Luz-Ardiden, 209 km (montagna)

15 luglio: 13/a tappa Pau-Lourdes, 156 km (montagna)

16 luglio: 14/a tappa Saint-Gaudens - Plateau de Beille, 168 km (montagna)

17 luglio: 15/a tappa Limoux-Montpellier, 187 km

18 luglio: riposo a Drôme

19 luglio: 16/a tappa Saint-Paul-Trois-Châteaux - Gap, 163 km

20 luglio: 17/a tappa Gap - Pinerolo (Ita), 179 km (montagna)

21 luglio: 18/a tappa Pinerolo - Galibier Serre-Chevalier, 189 km (montagna)

22 luglio: 19/a tappa Modane - L'Alpe d'Huez, 109 km (montagna)

23 luglio: 20/a tappa Grenoble - Grenoble, 41 km (cronometro individuale)

24 luglio: 21/a tappa Créteil - Paris Champs-Elysées, 160 km