FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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venerdì 28 maggio 2010

RITORNO AL FUTURO: 4 ANNI DOPO BASSO TORNA IN ROSA ALL'APRICA

28 maggio 2006: Ivan Basso in maglia rosa taglia per primo il traguardo dell'Aprica e mette il sigillo sul suo primo Giro d'Italia.
28 maggio 2010: Ivan Basso arriva all'Aprica con Scarponi e Nibali; stacca Arroyo di 3', gli strappa la maglia rosa e mette le mani sul Giro.
Il destino come sempre ha il senso dell'umorismo: stesso giorno e stesso luogo. Sembra la trama di un film; invece è la realta. La realtà di un corridore caduto perchè volle volare troppo in alto, ma rialzatosi per tornare ad alta quota. Un giorno forse ci scriverà un libro, per ora ha ripreso a scrivere la sua carriera: li dove si interruppe 4 anni fa. Così ha iniziato la sua seconda parte di carriera nel 2009 con un ritorno alle corse buono, ma non esaltante. Poi quest'anno dopo i dubbi della vigilia del Giro ha composto un capolavoro sullo Zoncolan. Oggi invece ha scritto una delle pagine più belle; quella del riscatto definitivo e del ritorno in rosa, proprio all'Aprica: un traguardo per lui sempre dolce.


EMOZIONI FIN DALL'INIZIO.

Oggi era il I° atto della resa dei conti e ci si aspettava una tappa emozionante. La prima ora di tappa viene percorsa ad una media di 51km/h. Al km 46 nove fuggitivi si staccano dal gruppo: Bakelandts, Failli, Samoilau, Mazzanti, Krivtsov, Rodriguez, Bonnet, Tondo e Duque prendono il largo e arrivano ad avere un vantaggio massimo di 8’54". Nel secondo GPM di giornata, il Trivigno, Stefano Garzelli scatta e stacca il gruppo maglia rosa. Il varesino raggiunge e scavalca Bonnet, Krivtsov e Mazzanti, mentre Failli si lascia sfilare dal plotoncino di testa per aspettare il suo capitano e dargli man forte.

SULLA SALITA DEL PIRATA.


Ad inizio Mortirolo la Liquigas forza il ritmo mentre Garzelli salta agevolmente i fuggitivi della prima ora e si porta al comando. Dietro intanto il gruppo si sgrana sotto i colpi di Agnoli e Smydz prima e Kiserlowski poi. Quando i gregari si spostano esausti Basso e Nibali prendono in mano la situazione e la selezione continua. I primi a cedere sono Porte e Cunego, poi anche Arroyo perde contatto, ma la sua non sembra una crisi bensì una tattica prudente per gestirsi fino in cima. Il forcing della coppia d'oro Basso-Nibali manda fuori giri anche Vino, Sastre e l'ottimo Gadret e a sorpresa dopo pochi km di Mortirolo cede anche Evans, visibilmente provato già da inizio salita. Solo Scarponi regge il rimo del tandem Liquigas, si forma quindi un terzetto che con cambi regolari arriva in cima raggiungendo e staccando Garzelli. Basso da più volte l'impressione di poter allungare, ma astutamente aspetta Nibali perchè sa che l'unione farà la forza dal Mortirolo in poi. I 3 scolliano con 55" su Vino, 1'e33 su Sastre e Gadret 1'e43" su Evans e 1'e55" su Arroyo che si gestisce alla grande. In discesa lo spagnolo rischia tutto e si lancia in picchiata superando Evans, Sastre e Gadret e raggiungendo Vino. Il terzetto al comando non prende rischi vista la strada bagnata e vede ridursi il vantaggio sulla maglia rosa a 35". Nibali aiuta il propiro capitano in discesa che sembrà però insicuro e rigido. Il Giro sembra quindi riaperto e tutti gli appassionati restano col fiato sospeso.


MOMENTO DECISIVO.


Quando la strada riprende a salire il terzetto al comando torna a macinare km con Basso che intravede la maglia rosa, Nibali che lo aiuta e sogna il podio e Scarponi che sente odore di vittoria di tappa. Dietro infatti Arroyo e Vino aspettano Sastre, Evans e Gadret formando un quintetto all'inseguimento dei primi. Il gruppetto maglia rosa non trova però collaborazione e il distacco torna sopra il minuto. Basso, Nibali e Scarponi si danno cambi regolari e negli ultimi km tirano a tutta per guadagnare il più possibile: tutti si giocano buona parte del proprio Giro. Nella Volatina finale l'ottimo Scarponi batte Basso e Nibali e si impone sul traguardo dell'Aprica; terzo successo al Giro per il marchigiano dopo le due vittorie del 2009. Il gruppetto Arroyo arriva con 3'e05"; la maglia rosa torna selle spalle di Ivan Basso che ha ora in classifica generale 51" di vantaggio su Arroyo, 2'e30" su Nibali e 2'e49" su Scarponi. Evans precipita a 4 minuti. Domani tappone con 5 GPM: compresi Gavia con neve e Tonale, 5000 metri di dislivello per l'ultima battaglia in montagna del Giro 2010. Basso assicura ancora un atteggiamento offensivo per aumentare il distacco e per cercare di far salire Nibali al secondo posto dopo l'eccezionale lavoro svolto dal siciliano e la lealtà dimostrata per il proprio mentore. Certo questa coppia d'oro sta stregando il Giro: passato, presente e fututo del ciclismo italiano. Basso sta vivendo una seconda giovinezza, ma tra qualche anno quando inizierà a calare fisicamenete, Nibali potrebbe diventare il suo erede dopo aver appreso molto dal proprio capitano. Nel frattempo la strategia della Liquigas di oggi è stata perfetta e finalmente la maglia rosa sembra essere sulle spalle del più forte: Ivan Basso. Ha gamba e testa, corre da Leader e sembra che la squalifica sia solo un brutto ricordo. Certo la macchia dell'Operation Puerto resterà per sempre nella sua carriera, ma questo Basso con la sua maglia rosa del riscatto ripresa qui all'Aprica sembra venire dritto dritto dal passato...da quel 28 maggio 2006 in cui vinse in maglia rosa sullo stesso traguardo...corsi e ricorsi storici....

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