FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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domenica 2 maggio 2010

I PROTAGONISTI DEL GIRO: 4- FRANCO PELLIZOTTI


A vederlo con quei riccioli biondi fuoriuscire dal caschetto Franco Pellizotti non passa di certo inosservato. Soprannominato dai suoi tifosi “delfino di Bibione” (in onore alla città dove ha vissuto fino al 2002), Franco è sempre stato fin dai suoi esordi un corridore da corse a tappe. Nel 2001 passa professionista nelle file della Alessio e subito conclude la Vuelta con un ottimo 20esimo posto. L'anno successivo prende parte al primo dei suoi 5 Giri d'Italia fin qui disputati classificandosi 16esimo. Sembra l'inizio di una carriera in crescendo ma Franco, nonostante la partecipazione ai mondiali di Verona nel 2004, non consegue risultati di rilievo per le due stagioni seguenti. Nel 2005 Franco passa nelle file della Liquigas, squadra della quale fa parte ancora oggi. Passa un anno e nel finale della decima tappa al Giro 2006 con l'arrivo in salita a Peschici, Pellizotti brucia a 150 metri dal traguardo il fuggitivo di giornata Axel Merckx e fa sua la frazione. Al termine di quel Giro dominato da Basso, Franco giunge ottavo mentre l'anno successivo perde una posizione in classifica chiudendo nono, sebbene il suo distacco dalla maglia rosa (Di Luca) sia minore rispetto all'anno passato. La progressione verso l'alto continua nel 2008, quando Franco si tinge di rosa per 4 giorni, prima di aggiudicarsi la vittoria nella cronoscalata a Plan de Corones, salita sterrata che sarà affrontata anche quest'anno, dove da finalmente prova di essere uno scalatore puro, pedalando con agilità anche su pendenze proibitive. Nonostante ciò non riesce a salire sul podio per appena 2 secondi, ma il suo è comunque il miglior piazzamento di carriera. Ormai deciso a puntare sul Giro come principale obiettivo stagionale, l'anno scorso Franco è riuscito a migliorarsi ancora chiudendo alle spalle solo del russo Menchov (dopo la squalifica dell'abruzzese Di Luca). Nel 2009 i tifosi del “delfino” lo hanno visto battagliare su moltissime asperità festeggiandone la vittoria in solitaria al Blockhaus e i piazzamenti nei tapponi montani di S.Martino di Castrozza, Pinerolo e sull'ultimo arrivo in quota del Giro: il Vesuvio. Franco ha voluto mettersi alla prova anche sulle salite del Tour dove ha capito ben presto di non essere ai livelli di forma dei migliori. Pellizzotti ha pertanto dirottato la sua attenzione sulla maglia a pois (classifica dei migliori scalatori) scattando non appena la strada cominciava a impennarsi sotto le sue ruote. Così, grazie a lunghe fughe e a scollinamenti in testa a montagne ostiche come l'Aspin, il Toumalet il grande e piccolo San Bernardo, 17 anni dopo Claudio Chiappucci, Franco, ha riportato in Italia la maglia più amata dai cugini d'oltralpe...
E' normale che questa evoluzione dei risultati faccia si che a 32 anni compiuti, Pellizotti sia chiamato a consacrarsi al Giro di quest'anno:"Ho perso un chilo rispetto all’anno scorso e questo sarà un vantaggio molto importante in un Giro che presenta molte salite difficili” ha dichiarato Franco il cui obiettivo è di riconfermarsi sul podio. La nostra sensazione è che il percorso si addica decisamente alle sue caratteristiche da scalatore anche se al recente Giro del Trentino ha accusato ben 7 minuti di ritardo dal vincitore Vinokourov. Ritardo di condizione o semplice risparmio di energie? Non si sa molto sull'avvicinamento al Giro di Pellizotti e il silenzio che lo circonda, in questi casi, è spesso sinonimo di concentrazione per trovare la mentalità vincente nel suo personale appuntamento con la storia....

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