FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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mercoledì 26 maggio 2010

ANCHE NOI SULLE STRADE DEL GIRO.

Forse ve ne sarete accorti, in questo weekend abbiamo aggiornato il blog sempre un pò in ritardo e certamente non come avremmo potuto e voluto. Abbiamo però una valida scusa per i nostri pochi (per ora....:)..) ma buoni lettori. Anche noi infatti, come molti altri appassionati, abbiamo voluto incrociare le nostre strade con quelle del Giro d'Italia 2010. Così siamo stati a bordo strada ad aspettare di vedere passare la mitica carovana rosa, che per un mese all'anno attraversa le strade del bel paese raccontando storie di uomini speciali che nel mese di maggio vestono i panni degli eroi. E per farlo non abbiamo scelto un luogo qualunque. Avremmo potuto andare nel centro del nostro paese dove passava la carovana rosa, no signori: volevamo di più. Quindi domenica mattina sveglia alle 6, bibliclette caricate in macchina e panini nello zaino, destinazione: Monte Grappa. Sapevamo che questa salita visto come si era messo il Giro avrebbe potuto infiammare la corsa ed aprire la rimonta dei Big sui protagonisti della fuga bidone dell'Aquila che stava influenzando il Giro. Dopo aver percorso alcuni km della salita che poche ore più tardi avrebbero percorso i nostri beniamini, ci siamo accampati verso le ore 13:30 a bordo strada sul costone della montagna, e li ha avuto inizio la lunga attesa. Tra commenti goliardici, previsioni e speranze su chi per primo sarebbe comparso all'orizzonte il tempo è volato per noi, un gruppo di amici con la passione per il ciclismo. Nel frattempo gli ultimi km in prossimità del GPM del Monte Grappa si stavano colorando con la presenza di cicloamatori e tifosi di tutte le età, pronti a incitare i girini.
Le nostre certezze erano due: che alle 14.30 i corridori sarebbero passati per Camposampiero (il nostro paese) e che prima o poi sarebbero dovuti passare su quella salita veramente impegnativa ai nostri occhi. Ancora nell'attesa ecco l'ennesimo totoscommessa sui primi a transitare davanti a noi e poi ancora improbabili commmenti sugli occhialini antiriflesso di Tyler Farrar, e imitazioni di Paolo Savoldelli con il suo simpatico e indimenticabile "A Voi!". Via via il tempo passa e iniziano a passare le prime ammiraglie, poi alcune moto della polizia, i furgoni che vendono il kit del Giro e un tizio veramente eccezionale che scalava il Grappa in bici in equilibrio su una ruota sola. Poi l'atmosera si fa calda; l'elicottero ponte si alza nel cielo sopra di noi, passa un'auto della giuria che ci avvisa sulla situazione: "Basso guida il gruppo con Evans Nibali e Scarponi, seguono Vino e Sastre a 50". L'atmosfera è incandescente finalmente ci siamo. Col cuore in gola vediamo l'elicottero delle riprese che affianca il costone della montagna e dopo qualche secondo ecco dal tornante all'orizzonte spuntare i primi 4. Ecco che passa il Giro. Dopo ore di attesa tutto si consuma in pochi attimi. Vediamo passare davanti a noi Basso ad andatura molto elevata seguito da Evans, Scarponi e Nibali. Poi cronometro alla mano ecco i vari ritardi: prima Vino e Sastre a un minuto circa...poi Cunego a 1'e48"...poi la maglia rosa Porte, Arroyo, Simoni e l'idolo di casa Pozzato.
Naturalmete per tutti abbiamo riservato un caloroso applauso e incoraggiamento, vedere tanta fatica nei loro volti da veramente l'idea di cosa sia questo sport. Sport popolare dove non c'è il prezzo del biglietto e tutti si possono riversare sulle strade per incoraggiare questi atleti e uomini che con la loro fatica onorano una corsa che ha più ci cento anni; e che da un secolo attraversa il nostro paese raccontando storie e regalando emozioni indimenticabili. Poi passati i primi abbiamo atteso la così detta rete dei velocisti, un applauso anche per loro nonostante il ritardo. Gli appassionati lo sanno che "non è mica da questi particolari che si giudica un corridore; un corridore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia."
Una volta passata tutta la carovana scambio di impressioni a caldo:tra di noi Basso impressionante in salita; Nibali un pò affaticato, Evans molto determinato ma sempre sui pedali e uno Scarponi ancora fresco però in quarta posizione. Lo Zoncolan il giorno dopo confermerà queste inidicazioni.
Poi di corsa tutti a casa a vedere l'Inter (interisti e non), ma con il Giro ancora in mente, con le fatiche di questi atleti negli occhi, e una soddisfazione nell'aver anche solo per un istante fatto parte della corsa rosa. I corridori scriveranno la storia di questo Giro consapevoli che il tempo non si fermerà a guardare la loro fatica e la loro gloria...ma le loro glorie e loro fatiche rimaranno impresse nel tempo...e nelle nostre memorie. E un giorno quando, a dio piacendo, torneremo sulle strade della corsa rosa con figli e nipoti potremmo dire "io c'ero nel 2010" e tramanderemo la storia del Giro...che nient'altro è se non una fiaba rosa tramandata di generazione in generazione e una corsa paragonabile alla vita: salite, discese, fatica, fortuna e sfortuna, vittorie, sconfitte e una sola certezza: si parte, ma non si ripassa dal via.





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