FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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mercoledì 2 giugno 2010

VALVERDE: L'ULTIMO DEI MOHICANI

Finalmente è arrivata la sentenza tanto attesa. Valverde riceve due anni di stop a livello mondiale a decorrere dal 1 gennaio 2010 fino al 31 dicembre 2011. Il Tas ha infatti accolto il ricorso presentato, nell'ottobre del 2007, dall'UCI (federciclo internazionale) e dalla WADA ( agenzia mondiale antidoping) contro la federzione ciclistica spagnola che non aveva applicato il regolamento antidoping seppur in presenza di un netto illecito sportivo: il ritovamento di sacche di sangue attribuite a Valverde a seguito della nota Operation Puerto che coinvolse anche Basso e Scarponi. Dopo anni di insabbiamenti e una lunga battaglia legale tra il corridore spagnolo e il Coni arriva dunque la sentenza che rende giustizia: 2 anni di squalifica, revoca delle vittorie ottenute nel 2010 e cancellazione di Valverde dalla classifica UCI PRO TOUR 2010 di cui era Leader provvisiorio.
CASO VALVERDE.
Tutto inzia il 23 maggio 2006 con l'esplosione dell'Operation Puerto: nel laboratorio del dottor Fuentes vengono sequestrate 200 sacche di sangue. Il 30 giugno il caso dilaga e travolge molti noti ciclisti e sportivi; tra i sospetti c'è anche Valverde che viene collegato alla sacca n°18 contrassegnata dallo pseudonimo Val-Piti (il nome del suo cane). Lo spagnolo nega tutto. Nel 2007 l'UCI chiede di fermare Valverde prima del mondiale di Stoccarda: il Tas respinge tale richiesta per mancanza di prove, che non vengono fornite dalla federazione spagnola. A inizio 2008 il Coni dopo aver punito i corridori italiani (Basso e Scarponi) indaga sugli stranieri coinvolti nell'Operation Puerto. Il Tour 2008 sconfina a Prato Nevoso dove Valverde subisce un prelievo di sangue da parte del Coni che così a inizio 2009 inchioda lo spagnolo comparando grazie all'esame del DNA il campione di sangue con la sacca N°18 ottenuta dalla magistratura di Madrid. Nel maggio 2009 il tribunale italiano antidoping grazie alle prove schiaccianti condanna Valverde a 2 anni di squalifica per le gare italiane, il capitano della Casse d'Epargne nel marzo del 2010 farà ricorso al Tas, ma vedrà crollare la sua difesa. Oggi è arrivata la tanto attesa sentenza a livello internazionale che ferma un corridore che ha ricevuto un trattamento diverso da altri suoi colleghi.
TELENOVELA FINITA.
Si chiude così lo scandalo di doping peggiore nella storia del ciclismo. Valverde da anni correva e vinceva nonostante la squalifica in territorio italiano confermata dal Tas e le prove schiaccianti del suo coinvolgimento dell'Operation Puerto. Per anni il signor Valverde ha continuato a correre senza porsi problemi di coscienza e la sua squadra la Casse d'Epargne non si è mai posta alcun problema etico nel far correre un ciclista squalificato in Italia e sotto accusa da parte di UCI e WADA. Per non parlare della federzione spagnola che mai ha indagato su di lui e ha sempre cercato l'insabbiamento del caso per non penalizzare uno dei propri corridori più rappresetativi. In Italia i colpevoli hanno pagato e a caro prezzo, e oggi sono tornati a vincere in modo pulito.
Rimarrà comunque l'ombra sui successi ottenuti da Valverde nel 2007/2008/2009 in quanto non sono stati revocati, ma a quanto pare in Spagna non fa differenza in che modo si vince visto che Alejandro ha continuato a correre e vincere arrampicandosi sugli specchi sicuro di essere comunque coperto dal sistema sportivo e giudiziario spagnolo. Il Coni e la procura antidoping hanno portato alla vittoria dell'etica e della correttezza...e il ciclismo dopo questa sentenza ci sembra un pò più pulito...



2 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Non ho mai fatto articoli sul mio sito, perché 'sta storia aveva superato i limiti della decenza. Speriamo che siano i primi effetti di avere Renato Di Rocco vice-presidente dell'UCI.
Speriamo anche che gli odori di stallatico provocati in questi anni da questa ciclismo-novela (3 anni! porca paletta!!) se ne vadano via di corsa.

Anonimo ha detto...

Beh era ora...una cosa indegna veramente. Questo tizio si è vinto la Vuelta 2009 due delifinati, grandi classiche delle ardenne senza contare i piazzametni ai vari mondiali...e doveva essere squalificato assieme a Basso e company...ma non si vergogna???

Lorenzo