FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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venerdì 18 marzo 2011

STORIA DELLA MILANO-SANREMO

Domani 19 marzo, prenderà il via la 102esima edizione della Milano-Sanremo la quale sinora ha registrato 51 successi stranieri e 50 italiani, l'ultimo dei quali fu del vicentino Filippo Pozzato nel 2006. Meglio nota come la “classicissima di primavera” questa corsa si disputa, a partire dal 1937, il sabato più vicino al 19 marzo (allora festa di S.Giuseppe). Considerata come una delle classiche ciclistiche più importanti di inizio stagione, ha sempre presentato al via tutto il gotha o quasi del ciclismo mondiale.
Andiamo ora a scoprire e a presentare la storia di questa corsa prestigiosa dai suoi albori fino ai giorni nostri:

I PROTAGONISTI:

Nata nel 1907 su iniziativa del giornalista Tullio Morgagni de la Gazzetta dello Sport con la benedizione del direttore di allora Eugenio Costamagna, la Sanremo era stata pensata l'anno precedente come corsa riservata esclusivamente alle automobili. Visto il clamoroso fiasco dell'iniziativa però il futuro organizzatore del Giro d'Italia, Armando Cougnet, organizzò stavolta un percorso ciclistico di 281 km che fu inaugurato la mattina del 14 aprile 1907. Tra i 33 partecipanti che presero il via dall' Osteria della Conca Fallata di Milano, si impose il francese Lucien Mazen conosciuto come le Petit Breton (vista la sua bassa statura). Dopo la prima vittoria italiana grazie a Luigi Ganna nel 1909, la Sanremo entrò nella leggenda l'anno successivo grazie al clima particolarmente rigido che si abbattè sui 63 corridori iscritti. Basti pensare che il vincitore, il francese Cristophe fu costretto a chiedere rifugio in un casolare per la neve. Dopo essersi rifocillato riprese la bici e giunse a destinazione seguitò solo da altri 6 impavidi come lui. Dopo lo stop del 1916 a causa del primo conflitto mondiale ebbe inizio l'era di Costante Girardengo. “L'omino di Novi” vinse ben 6 volte la classica di primavera piazzandosi sul podio ininterrottamente dal 1917 al 1926. Fino al 1950 fu un arco di tempo glorioso per i colori italiani: basti pensare che nella città dei fiori transitarono per primi sempre nostri connazionali a parte il 1934 quando ad imporsi fu il belga Demuysere. Nel 1935, in una giornata da lupi, fece il suo esordio il celebre “Ginettaccio” Bartali il quale andò in fuga staccando i favoriti Olmo e Guerra sul capo Berta, non molto lontano dalla conclusione. Il direttore della Gazzetta di allora, Emilio Colombo, pur di non oscurare i campioni del regime fascista di allora, raggiunse in auto il ciclista toscano e con il pretesto di intervistarlo gli fece perdere volutamente la concentrazione e all'arrivo Bartali fu soltanto 4°. Ma l'appuntamento con la vittoria fu solo rimandato di un paio d'anni visto che nel 1939 fu proprio lo scalatore toscano a trionfare a Sanremo per la prima delle sue quattro affermazioni in carriera. Nel 1946 toccò a un altro protagonista di quegli anni: “il campionissimo" Fausto Coppi trionfare con le braccia al cielo, come fece nel 1948 e 1949. Come già detto in precedenza nel 1951 gli stranieri tornarono a vincere la classicissima di primavera grazie al francese Louison Bobet. Fu l'inizio di una nuova epoca dominata stavolta dai ciclisti europei, in particolar modo dai belgi. A partire da Van Steenbergen, vincitore nel 1954, la Sanremo dovette aspettare ben 17 edizioni per vedere un italiano:il combattivo Michele Dancelli, trionfare sulle sue strade. L'edizione del 1966 rivelò al mondo del pedale il fenomeno belga Eddy Merckx che a 21 anni vinse la sua prima grande corsa. Quello di Merckx fu un dominio destinato a durare negli anni tant'è che ancora oggi è proprio il “cannibale” a detenere il maggior numero di successi nella corsa (ben 7). Dopo il ritiro del belga le edizioni si fecero più un affare per velocisti, ciò nonostante anche uomini da corse a tappe come Giuseppe Saronni (1983), Laurent Fignon (1988-89), Gianni Bugno (1990) e Claudio Chiappucci (1991) incisero il loro nome nell'albo dei vincitori. Spettacolare l'affermazione dell'irlandese Sean Kelly (il sette volte vincitore della Parigi-Nizza) nel 1992, quando rimontò Moreno Argentin lungo la discesa del “Poggio” battendolo a termine di un emozionante volata e quella del russo naturalizzato belga Andrei Tchmil, che vinse azzardando un incredibile allungo all'ultimo km precedendo di un soffio le ruote veloci guidate dal tedesco Erik Zabel, Proprio Zabel è stato l'ultimo “dominatore” della classica ligure vincendola ininterrottamente dal 1997 al 2001 (se si esclude il già citato secondo posto dietro Tchmil). L'ultimo decennio ha visto invece l'affermazioni di alcuni più grandi velocisti della storia recente: da “SuperMario” Cipollini ad “Alejet” Petacchi, passando per Mark Cavendish e Oscar Freire, campione uscente e vincitore anche nel 2004 e nel 2007.

IL PERCORSO:

Particolarità della Sanremo è sempre stato il chilometraggio, che dal 1907 fino ai giorni nostri, è rimasto pressochè inalterato, a differenza di molte altre classiche. Nei primi anni la maggiore asperità era rappresentata dal Passo del Turchino affrontato dal versante di Voltri (11 km al 4,5% medio) dove avvenivano quasi sempre gli scatti decisivi. Resosi conto della lontananza del passo dall'arrivo e complice l'asfaltatura della Via Aurelia agli organizzatori venne l'idea di modificare il percorso per renderlo più selettivo. Fino agli anni cinquanta infatti la differenza la facevano soprattutto la resistenza degli atleti, le fughe coraggiose e le condizioni meteorologiche in grado di scombinare le gerarchie di partenza. Nel 1960 il direttore della corsa Vincenzo Torriani, stanco di vedere trionfare i velocisti, decise di introdurre la salita del Poggio, posta a 6 km dal traguardo, con l'obiettivo di tagliare fuori le ruote veloci dalla vittoria. Le speranze del direttore però non si materializzarono in quanto la salita (4 km al 3,7% medio) poteva essere superata tranquillamente dai velocisti più resistenti e cosi' nel 1982 si decise di inserire un ulteriore difficoltà: il passo della Cipressa posizionato a 25 km dall'arrivo. Dall'edizione 2008 invece sono state introdotte due sostanziali modifiche in seguito ad alcuni lavori stradali. A circa 90 km dall'arrivo per una frana all'altezza di Capo Noli, venne introdotta la salita delle Manie (4 km con punte al 9%). La seconda novità invece riguarda l'arrivo a Sanremo spostato dal tradizionale rettilineo di via Roma a quello poco distante del lungomare Calvino. Il chilometraggio attuale dunque si è attestato a 298 km che da Milano, attraverso le città di Pavia, Voghera, Tortona, Novi Ligure, Savona, Albenga ed Imperia conducono alla città dei fiori nel periodo in cui le corolle della flora e le casacche colorate dei corridori sfavillano segnando l'inizio della nuova stagione “calda”.

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