FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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sabato 15 gennaio 2011

Calendario 2011, attese ed eventuali sorprese

Il nuovo anno ciclistico si apre, è il caso di dire, con un'eccellente chiusura: Lance Armstrong infatti affronterà l'ultima corsa ufficiale ProTour da professionista in Australia dal 18 al 23 gennaio. Dopo aver ripreso nel 2009 l'attività agonistica dopo il primo ritiro nel 2005, siamo certi che questo sia l'addio definitivo di "Monsiuer 7 Tour" che lascia comunque con intatta dignità dopo il terzo posto alla corsa francese 2009 e la sfortunata ma caparbia presenza alla scorsa edizione.


Tornando a parlare propriamente di corse, la prima di quest'annata sarà il Tour Down Under che si terrà nei dintorni di Adelaide. Di seguito ci aspetterà un febbraio con colpi di scena e scoop che avranno maggiormente luogo nelle sedi di mercato che per le strade asfaltate della bicicletta. A marzo la prima vera corsa a tappe del calendario: la Parigi-Nizza, che da quest'anno entra a far parte dell'elenco gare WorldTour seguita dalla Tirreno-Adriatico. Entrambe, come ogni anno, segneranno la ripresa agonistica sul suolo internazionale di molti corridori d'elite. Anche la prima sfida nelle corse di un giorno è prevista a marzo con la Milano-Sanremo dove Cavendish tenterà di riconquistare la classica ligure a discapito di corridori del calibro di Freire, Petacchi, Farrar e il solito Cancellara. Fabian Cancellara che molto probabilmente risulterà protagonista anche nella classiche fiamminghe, su tutte la Parigi-Roubaix. Per quanto riguarda Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi Bastone Liegi sono vari i finisseur che detengono carte buone in mano per poter giocarsela: Philippe Gilbert in primis è dato come favorito ( se terrà lo stato di forma del 2010 sarà dura batterlo), Joaquim Rodriguez ha dimostrato di poter competere anche se nutre sogni di classifica nel Tour data la buona classifica dell'anno scorso. Noi italiani ci affidiamo al giovane talento di Daniel Oss, in continua ascesa, nel recupero definitivo di un potenziale campione mai totalmente espresso come Damiano Cunego, e nel ritorno di Alessandro Ballan che nel 2009 impressionò tutti a Giro delle Fiandre e mondiale in seguito. Quando lasceremo le strade infangate e tortuose delle classiche passeremo alle temperature fresche e mitigate primaverili che aprono lo scenario alle grandi corse a tappe. Giro di Romandia, Giro del Delfinato e di Svizzera e infine Eneco Tour saranno terreni fertili per rodare i motori, rispettivamente in funzione di Giro, Tour e Vuelta. Quest'anno ci sarà il ritorno di Danilo Di Luca che darà l'assalto alla sua seconda maglia rosa (la prima è ancora sospettata di odorar di doping) e quello di Riccardo Riccò ai grandi Giri, definito da molti come l'uomo su cui riporre ampie aspettative. Vincenzo Nibali dovrà confermare le sue pretese di vittoria su Giro e Vuelta mentre Ivan Basso darà la caccia al suo desiderio nonchè ossessione più grande: la maglia gialla. Quest'anno sarà dura pronosticare il vincitore, data la probabile assenza di Alberto Contador (positività al Tour 2010 da smentire con prove certe), i fratelli Schleck, Menchov, Evans, Sanchez e lo stesso Basso cercheranno di mettere in campo il massimo sforzo per approfittare dell'evetuale trono vacante. Da sottolineare come tutti e 3 i grandi Giri sulla carta si prestano ad essere combattuti da scalatori data la presenza abbondante di montagne e scarseggiante di cronometro. Alla Vuelta si registra il ritorno dell'Alto del Angliru e quello del territorio dei Paesi Baschi dopo 33 anni di assenza. Nel mezzo vi sarà la classica di San Sebastian, corsa adatta a finisseur che escono con la condizione giusta dal Tour (vedi Luis Leon Sanchez l'anno scorso). La stagione si concluderà con il mondiale, quest'anno improntato sulle caratteristiche di velocisti (attenzione sempre e comunque all'imprevedibile Freire) e con il classico Giro di Lombardia dove speriamo in un Cunego che possa vincere questa corsa per la terza volta.
Ma soprattutto ci aspettiamo tanto spettacolo, numerosi duelli faccia a faccia, ruota contro ruota che appassionino i tifosi di tutte le età. Credendo per l'ennesima volta nella forza morale ed etica di questo sport e nella possibilità che possa regnare la competizione, il rischio, lo scatto, anche la caduta; insomma tutte le azioni che fan parte del ciclismo. Tutte tranne il doping. Quello lasciamolo ad altri e mi permetterei di dire ad altri sport, i quali valori morali risultano pressochè inesistenti.

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