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sabato 30 ottobre 2010
Ranking UCI: Joaquim Rodriguez re dell'UCI World Ranking
domenica 24 ottobre 2010
Alla Japan Cup l'irlandese Martin chiude la stagione
Presentazione Giro d'Italia 2011

Domenica 8 Maggio: Tappa 2, Alba - Parma: 242 km

Lunedì 9 maggio: Tappa 3, Reggio Emilia - Rapallo; 178 km

Martedì 10 maggio: Tappa 4, Quarto dei Mille – Livorno; 208 km

Mercoledì 11 maggio: Tappa 5, Piombino - Orvieto; 201 km

Giovedì 12 maggio: Tappa 6, Orvieto - Fiuggi Terme; 195 km

Venerdì 13 maggio: Tappa 7, Maddaloni – Montevergine di Mercogliano; 100 km

Sabato 14 maggio: Tappa 8, Sapri – Tropea; 214 km

Domenica 15 maggio : Tappa 9, Messina – Etna; 159 km

Lunedì 16 maggio : Riposo e Trasferimento
Martedì 17 maggio: Tappa 10, Termoli - Teramo; 156 km

Mercoledì 18 maggio : Tappa 11, Tortoreto Lido – Castelfidardo, 160 km

Giovedì 19 maggio : Tappa 12, Castelfidardo – Ravenna, 171 km

Venerdì 20 maggio : Tappa 13, Spilimbergo - Grossglockner, 159 km

Sabato 21 maggio : Tappa 14, Lienz – Monte Zoncolan, 210 km

Domenica 22 maggio : Tappa 15, Conegliano - Gardeccia Val di Fassa, 230 km

Lunedì 23 maggio : Riposo
Martedì 24 maggio : Tappa 16, Belluno – Nevegal, 12,7 km (Cronoscalata individuale)

Mercoledì 25 maggio : Tappa 17, Feltre – Sondrio, 246 km

Giovedì 26 maggio : Tappa 18, Morbegno – San Pellegrino Terme, 147 km

Venerdì 27 maggio : Tappa 19, Bergamo – Macugnana, 211 km

Sabato 28 maggio : Tappa 20, Verbania – Sestrière, 242 km

Domenica 29 maggio : Tappa 21, Milano – Milano, 32,8 km (ITT)

Tutti contenti quindi per questo neonato Giro d'Italia 2011 che la prossima primavera attraverserà l'Italia per l'ennesima volta, celebrando i 150 dell'unità del paese. C'è da aspettare che impari a camminare e a reggersi con le proprie gambe, ma come tutti i neonati porta con se sogni e speranze. Chi se lo giocheranno: Nibali e Scarponi? E Riccò e Di Luca ci saranno? Ivan Basso difenderà la rosa o preparerà solo il Tour? E gli stranieri?
Non mettiamogli pressioni, lasciamolo crescere, da grande questo Giro 2011 sarà ciò che vorrà. e vedremo se sarà duro, combattuto e avvincente come tutti se lo aspettano. Intanto c'è un bel fiocco rosa da appendere, come si fa da 102 anni a questa parte: perchè il Giro rinasce ogni anno.
venerdì 22 ottobre 2010
PELLIZOTTI RIABILITATO, ORA CHIEDE I DANNI ALL'UCI

Un provvedimento questo che riflette la volontà di un atleta non più giovanissimo (33 anni in gennaio), che sa di aver perso una stagione importante e vuole un risarcimento che alla luce dei verdetti giudiziari sembra sacrosanto e giustamente punitivo nei confronti di un organizzazione, l'Uci, che sta dimostrando di avere poco chiaro il concetto di “pulizia da doping”.
martedì 19 ottobre 2010
SVELATO IL TOUR 2011: C'E' SCHLECK E NON CONTADOR

SOTTO LA PIOGGIA LASCIA ANCORA IL SEGNO GILBERT
Per il belga Philippe Gilbert questa 2 giorni italiana si chiude come meglio non poteva essere: doppietta festeggiata in solitaria sul traguardo di Como dove ha fatto suo per il secondo anno di fila il Giro di Lombardia. Un affermazione netta, indiscutibile, frutto di una condizione eccellente che Philippe ha mantenuto nell'ultimo mese e mezzo di corse. Niente da fare per gli avversari tra cui si sono distinti gli italiani Michele Scarponi e Vincenzo Nibali, tra i migliori sulla salita inedita della corsa, la Colma ma incapaci un po' per sfortuna un po' per inferiorità di competere con il belga nell'ultimo tratto della classica delle foglie morte. Foglie ne sono cadute parecchie nel gelido weekend appena concluso sulle strade lombarde flagellate dal maltempo durante tutta la durata della corsa, rendendola per questo dura e insidiosa sin dalle prime battute. Poco dopo la partenza da Milano si forma al comando un drappello di fuggitivi (Gallopin, Mirenda, Caccia, Da Dalto, Carlström e Albasini) con quest'ultimo che dopo una selezione naturale, scollina da solo sulla cima del Ghisallo. Iniziata la salita più dura di giornata: la Colma di Sormano lunga quasi 10 km con un dislivello di circa 630 metri, Albasini viene ripreso da Visconti, Gusev e Madrazo che lo staccano dopo pochi km. Inizia la bagarre nel gruppo dei migliori con lo scatto di Mollema che neutralizza il tentativo del campione italiano, a 3 km dalla vetta ecco muoversi Vincenzo Nibali, le cui accellerate riducono il gruppetto di inseguitori dell'olandese agli uomini migliori (compresi Scarponi e Gilbert). Nella discesa il siciliano tradisce la sua proverbiale fama da discesista, cadendo dopo aver impostato male una curva. Mancano 30 km al traguardo e in testa alla corsa c'è Philippe Gilbert con qualche secondo di margine su Scarponi. Il belga sceglie però di attendere il marchigiano e grazie ai cambi regolari impostati, ai piedi dell'ultima asperità di giornata verso San Fermo della battaglia i due dispongono di 1' di vantaggio sui più immediati inseguitori. Tra questi oltre a Nibali ci sono Fuglsang, Nieve, Sanchez, Barredo, Fuglsang, Uran e Lastras i quali però neppure in salita riescono a rosicchiare il margine alla testa della corsa. Quando mancano 200 metri allo scollinamento, nel tratto duro al 10% Gilbert allunga mentre Scarponi, a causa di un errore dovuto alla stanchezza e al freddo sbaglia rapporto facendo bloccare la catena e perdendo così la ruota del formidabile belga. Niente di paragonabile al celebro salto di Schleck sul Bales per carità, visto che Scarponi, nel dopogara ha ammesso di essere stato in riserva di energie tanto da non provare a distanziare il belga prima di un arrivo in volata a lui poco congeniale. Gilbert dunque continua l'azione e arriva braccia al cielo al traguardo confermandosi ancora una volta uno dei migliori atleti da classiche vallonate. Dietro di lui Scarponi a 12'' precede il sorprendente spagnolo Pablo Lastras che con un allungo sul San Fermo centra nell'ultima occasione buona il miglior risultato stagionale. Nibali chiude invece al quinto posto ma non fa polemica per la caduta. “Sono cose che capitano” dice lo Squalo e del resto non si può certo recriminare con il destino: meglio una caduta qui infatti che sulle ripide discese spagnole della Vuelta dove sarebbe certamente costata di più. Tutto sommato un piazzamento di tutto rispetto per il siciliano al termine di una gara disputata all'attacco e ricordiamo svoltasi in condizioni davvero proibitive tant 'è che su 195 corridori sono arrivati a Como solo in 34! venerdì 15 ottobre 2010
Sconto a Di Luca: può tornare a correre. Bentornato?
Nonostante tutto un Euforico Di Luca fuori dal tribunale ha dichiarato: "Sono contento perché posso tornare a correre subito, anche se la stagione ormai è finita, e fare quello che ho sempre fatto. Ho già iniziato la preparazione e i miei obiettivi per l'anno prossimo saranno i soliti, le grandi classiche, il Giro d'Italia, anche se quello che mi manca è il Mondiale".
Gran Gilbert alla Gran Piemonte!
domenica 10 ottobre 2010
C'è sempre una prima volta: Freire fa sua la Parigi-Tours
1. Oscar Freire (Rabobank)
2. Angelo Furlan (Lampre-Farnese)
3. Gert Steegmans (RadioShack)
4. Klaas Lodewick (TopSport Vlaanderen)
5. Yukiya Arashiro (Bbox)
6. Romain Feillu (Vacansoleil)
7. Yoan Offredo (FDJ)
8. Wouter Weylandt (Quick Step)
9. Bernhard Eisel (HTC-Columbia)
10. Sylvain Chavanel (Quick Step)
Operazione Cobra Red: Riccò è pulito
Insaziabile Gesink: bis al giro dell'Emilia!
1) Robert Gesink (Rabobank)
2) Daniel Martin (Garmin Transitions)
3) Michele Scarponi (Androni Giocattoli Serramenti Pvc Diquigiovanni)
4) Alexandr Kolobnev (Team Katusha)
5) Vincenzo Nibali (Liquigas)
6) Domenico Pozzovivo (Colnago Csf Inox)
7) Jerome Coppel (Saur Sojasun)
8) Xavier Tondo Volpini (Cervelo Test Team)
9) Riccardo Riccò (Vacansoleil)
10) Patrik Sinkewitz (Isd Neri)
Alla Sabatini un sorriso per Riccardo Riccò
venerdì 8 ottobre 2010
THANK YOU SYOSSET!!!

giovedì 7 ottobre 2010
Firenze 2013: Il mondiale di ciclismo torna in Italia!

Ettore Torri sul doping "Se non fosse dannoso, andrebbe legalizzato". Parole che fanno male...
mercoledì 6 ottobre 2010
Melbourne 2010. Le pagelle della prova in linea
martedì 5 ottobre 2010
TUTTI I CAMPIONI DEL MONDO DI MELBOURNE
EMMA POOLEY (Crono donne)La 28enne londinese inizia a muovere i primi passi nel ciclismo in seguito a un infortunio patito nella corsa campestre mentre frequentava l'università di Cambridge nel 2005. Un passaggio tradivo dunque forse dovuto al fisico gracile della Pooley, appena 1,57m x 50 kg. L'anno dopo è subito quarta nei campionati britannici in linea risultato che ne determina il primo ingaggio nella Team Fat Birds UK. Nel 2007 è terza al Tour de France femminile e si piazza nei top ten sia nella prova in linea sia in quella contro il tempo nel Mondiale di Stoccarda, il primo da lei disputato. Alle Olimpiadi di Pechino è medaglia d'argento nella prova a cronometro, risultato che la consacra tra le migliori cicliste donne in circolazione. Arriva così l'ingaggio nel Team Cervelò che Emma ripaga subito vincendo il Tour de France e laureandosi campionessa nazionale a cronometro sempre nel 2009. Quest'anno, oltre al titolo mondiale la Pooley ha fatto sue corse a tappe come il Giro del Trentino e il Tour de l'Aude, una classica come la Freccia Vallone oltre allo straordinario bis cronometro-prova in linea a livello nazionale.

La 27enne piacentina è l'icona azzurra della spedizione di Melbourne. Capello corto, viso sbarazzino, una vaga somiglianza con Francesca Schiavone a cui può essere accostata anche per la straordinaria grinta. Una vittoria bellissima quella di Giorgia perchè inaspettata per lei, velocista pura in grado stavolta di difendersi anche in salita. Dopo Tatiana Guderzo e Marta Bastianelli è il terzo successo per le atlete italiane negli ultimi 4 anni. Giorgia corona così il sogno iridato nel 2010 al suo decimo tentativo nella gara in linea. Gare dove la Bronzini ha ottenuto in carriera due piazzamenti nella top 10 oltre a un bronzo nel 2007 dietro a Marianne Vos che stavolta è stata invece in grado di battere. Nell'ultimo giro, dopo l'attacco della britannica Cooke e della tedesca Arndt riprese sul rettilineo finale, le capitane azzurre Guderzo e Cantele hanno scelto di sacrificarsi per puntare tutto sulla velocità di Giorgia, la più adatta per un arrivo di gruppo. La piacentina, pur partendo da lontano è riuscita venire fuori al momento propizio approfittando della difficoltà incontrata dalla Vos nell'ultimissimo tratto. La neo campionessa mondiale in carriera detiene anche il titolo iridato nella corsa a punti su pista conseguito nel 2009 in Polonia.
TAYLOR PHINNEY (Crono under 23 uomini) 
Il ventenne americano nasce come pistard iniziando a muovere i primi colpi di pedale nel 2005 nelle giovanili del team Slipstream. Taylor sin dal 2007 si dimostra un eccellente cronomen facendo suo il primo titolo iridato nella categoria juniores. L'anno successivo arriva anche il titolo mondiale nell'inseguimento su pista sempre tra gli juniores che lo proietta dritto all'olimpiade di Pechino. Qui nonostante la giovane età Phinney conclude la medesima prova all'ottavo posto, un buon piazzamento che contribuisce al suo ingaggio nel team giovanile del celebre connazionale Lance Armstrong. Con la sua nuova squadra Taylor ottiene risultati di prestigio bissando due volte la Parigi-Roubaix Espoirs (riservata agli under 23 e simile alla Roubaix vera e propria) e laureandosi campione nazionale a cronometro nel 2010 precedendo un corridore esperto come Levi Leipheimer. Nel frattempo Phinney continua l'attività di pistard confermandosi campione del mondo sia nel 2009 che nel 2010 nell'inseguimento. Un 2010 strepitoso per il pupillo di Armstrong conclusosi col titolo di Melbourne ma anche con il bronzo nella prova in linea. Un piazzamento che pone Phinney tra gli atleti più interessanti degli anni a venire sia in ottica olimpica ma sopratutto su strada visto che a cronometro, sul pavè e pure in volata ha dimostrato di non temere nessuno. Sarà felice la BMC che pochi giorni prima del mondiale si è assicurata le sue prestazioni per il 2011, quando esordirà nelle corse del PRO Tour con i professionisti.

Questo giovane canguro si è fatto un regalo davvero speciale per i suoi 20 anni festeggiati il 26 settembre scorso. E' stato infatti l'unico oro australiano nei mondiali di casa ottenuto al termine di un entusiasmante volata di gruppo. A differenza di Phinney, Matthews non ha alle spalle risultati di rilievo se non il titolo di campione oceanico a cronometro conseguito nel 2009. Finora ha corso nel team australiano Jayco-Skins ma anche per lui il prossimo anno si apriranno le porte del professionismo con il passaggio nelle file della Rabobank.

Lo sceriffo, bernese di nascita ma di origine lucane, è ormai un habituè alle maglie iridate avendone conquistate ben quattro a partire dal 2006. Quattro su quattro visto che l'unico mondiale che non l'ha visto primeggiare (Varese nel 2008) è stato dovuto al suo forfait a causa della stanchezza dopo aver disputato e vinto la cronometro olimpica di Pechino. Una vittoria che lo fa diventare, assieme alla francese Jeanne Longo, l'atleta con più titoli mondiali nella storia del ciclismo. A 29 anni ha vissuto nel 2010 la stagione della redenzione vincendo, oltre all'iride, due classiche del Nord come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix anche se su di esse c'è ancora l'ombra del sospetto visto l'eclatante caso della bicicletta meccanica che lo ha visto protagonista. Lasciando da parte questo caso irrisolto Fabian ha disputato anche una buona prima parte di Tour de France indossando per ben 6 giorni la maglia gialla diventando così lo svizzero ad averla sfoggiata per più giorni superando un mostro sacro come Hugo Koblet. In quest'ultima parte di stagione Fabian sembrava però stanco vista la deludente Vuelta disputata e l'incertezza relativa alla partecipazione al mondiale. Scelta però che ha pagato ancora visto il margine sul secondo classificato (ben 1'02'') sebbene il percorso della crono avrebbe potuto penalizzarlo vista la presenza di strappi duri.











