
RANGHI COMPATTI. Nei primi 40 km di corsa la Katusha ha infatti speso molto per tenere il gruppo compatto e portare il proprio capitano a disputare la volata per il tragardo intermedio, dove "Puerito" ha svolto il compito a dovere conquistando i 2" necessari per vestire il simbolo del primato. Semplice soddisfazione personale? Presentimento di non poterla più vestire più avanti nella Vuelta o stratagemma tattico per poter correre in modo diverso? Domani sulle rampe di Andorra Pau si vedrà come la nuova maglia rossa interpreterà la corsa.
Successivamente a questo atipico attacco per detronizzare Igor Anton, la Katusha ha lasciato correre e partire la fuga, salvo tirare a tutta una volta ricevuto il messaggio che anche Gilbert (Omega-Lotto, +1'51" in classifica) era tra gli attaccanti. La licenza per la fuga è stata quindi concessa a tutti tranne che a Gilbert che ha dovuto desistere per non rovinare il tentativo anche agli altri fuggitivi poi abili a non perdersi d'animo e aportare il vantaggio a circa 6'.

CASSANATA. A tenere banco oggi alla Vuelta è stata l'esclusione dalla corsa di Andy Schleck e Stuart O'Grady, allontanati dalla Saxo Bank per non aver rispettato il regolamento interno della squadra. Riis ha sottolineato che i due corridori non sono stati sospesi per cause di doping, ma per un'uscita notturna terminata solamente all'una. Questo episodio la dice lunga sull'attenggiamento con cui Andy Schleck si è presentato alla Vuelta 2010 e sulla sua immaturità e superficialità in certe circostanze, non all'altezza del suo talento fisico. D'accordo che con Riis il lussemburghese è ai ferri corti e che lascierà la Saxo a fine anno, ma forse avrebbe dovuto essere più rispettoso nei confronti dei compagni e di un fratello che in più occasioni si è sacrificato per lui e che qui in Spagna voleva giocarsi le sue carte.
Domani 11a frazione, da Vilanova i la Geltrú - Andorra per 208 km totali e una arrivo in salita, il primo vero di questa Vuelta, che lascierà il segno in classifica. Forse la Vuelta cambierà copione sulle rampe di Andorra, ma non filosofia: CARPE DIEM.
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