Una corsa d'altri tempi, come sempre si è rivelata, l'infernale Parigi-Roubaix. Al termine del viaggio all'inferno, con punto d'approdo al velodromo di Roubaix, a trionfare è stato un atleta di casa: il belga Johan Van Summeren (30-Garmin Cervelo) al suo quarto successo in carriera, ultimo dei quali una tappa e la classifica finale del Giro della Polonia 2007.
Dopo la Milano-Sanremo a Matthews Goss, il Giro delle Fiandre a Nick Nuyens, anche la terza delle 5 Classiche definite "Monumento" è preda di un corridore mediocre, non considerabile come outsider per la vittoria finale ma nemmeno un gregario di basso spessore. Già, perchè arrivare a vincere una corsa del genere non può essere una casualità. Van Summeren si è trovato al posto giusto nel momento opportuno, sfruttando la bagarre e il gioco d'attesa dei big alle sue spalle, staccando i propri compagni di fuga e resistendo nel finale al ritorno di "Spartacus" Cancellara, ottenendo così il privilegio di giungere in solitaria ed esultare a braccia alzate.
Ma facciamo un passo indietro e cominciano a raccontare dal passaggio-chiave della corsa, attraverso il tratto di pavè della foresta di Arenberg. Lì ad 86 km dal traguardo si infrange il duello più atteso di giornata, tra i due plurivincitori della Roubaix presenti nel gruppo: Fabian Cancellara e Tom Boonen.