FRASE CELEBRE

"Il ciclismo mi mancherà certo, ma anche io, ne sono convinto, mancherò al ciclismo".

Marco Pantani


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venerdì 26 novembre 2010

Curiosità: indovina il ciclista?!

Foto d'epoca recuperata per caso, vagando tra i meandri della rete. Sapreste indovinare di chi si tratta? E' un cilcista italiano tutt'ora in attività, che in questa foto prende possesso della sua prima bicicletta da corsa, alla tenera età di 4/5 anni...

Attendiamo commenti...vediamo chi indovinerà...svelerò l'arcano tra qualche giorno, se non ci riuscirete prima...è facile dai...

A chi indovinerà regaleremo una t-shirt ufficiale del blog ciclismo aruotalibera. Cioè una maglietta bianca con scritta a pennarello nero...:)

mercoledì 24 novembre 2010

Danilo Di Luca: tutto pronto per il gran ritorno

Nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia del maxisconto di pena, e per Danilo Di Luca è già ora di secegliere il team con cui tornerà a correre dal 2011. Il Killer, dall'alto della sua esperienza, ha saggiamente atteso l'ufficialità del rilascio delle licenze Pro Tour da parte dell'UCI, prima di prendere una decisione. Come ha rivelato lui stesso alla stampa, gli sono pervenute proposte da numerose squadre. L'Astana alla ricerca di un altro uomo per corse a tappa da aggiungere a Kreuziger, per tentate di colmare il vuoto lasciato da Alberto Contador. La Quickstep, da anni alla ricerca di un uomo da grandi giri. La Lampre, che vuole ampliare il numero di italiani di valore presente in squadra e alzare il valore della rosa di ciclisti a disposizione. Infine la neonata Geox, che vorrebbe affiancare il Killer ai due big già acquistati in estate: Menchov e Sastre. Proprio quest'ultima appare svantaggiata rispetto alle contendenti, dopo aver visto rifiutata la propria richiesta di una licenza Pro Tour. E' chiaro che Di Luca preferirebbe un team munito della celebre licenza, autentico passepartout per le corse più prestigiose. La Geox però potrebbe avere l'asso nella manica; cioè un aumento della proposta fatta al Killer. Insomma è questione di pochi giorni e si saprà con che maglia Di Luca rientrerà in gruppo, per tornare ai propri livelli, quelli in cui vinceva. L'abruzzese ha dichiarato di voler tornare a correre e assaporare il successo alla Liegi (vinta nel 2007), e naturalmente di pensare al Giro d'Italia. Il Patron della corsa rosa, Angelo Zomegnan, aveva recentemente chiuso le porte al Killer di Spoltore, reo per il direttore del Giro, di aver tradito la corsa rosa nel 2009 con la positività alla CERA, dopo essere risultato in parte positivo anche in controlli risalenti al 2007, anno in cui vinse la corsa. Di Luca ha però rilasciato dichiarazioni contrarie, predicendo con sicurezza: "Ci sarò al Giro...ci sarò...". Lo attenderà sulle strade d'Italia una duplice missione sportiva: la prima è tornare a vincere, e la seconda, ben più ardua, riconquistarsi la fiducia del ciclismo e della gente che incita da bordo strada, il cuore pulsante del ciclismo. Buona fortuna: per alcuni di questi, ha già fallito in partenza.

martedì 23 novembre 2010

Licenze UCI Pro Tour: Vacansoleil Sì, Geox No

Ricco sì, Sastre e Menchov no: questa la constatazione più interessante che emerge dalla lista stilata dall'UCI in merito alle formazioni che il prossimo anno faranno parte del ProTour.
Dunque la neocompagine Geox potrà disputare le più importanti gare internazionali solo su specifico invito dei singoli organizzatori, nonostante possa annoverare tra le proprie fila la presenza di campioni d'esperienza come il primo classificato del Tour 2008, Carlos Sastre, e il vincitore di due Vuelta e Giro del Centenario, Denis Menchov. La ragione fondamentale della non ammissione risiede nel fatto che il team di Moretti Polegato non è tra i primi 15 al mondo per meriti sportivi. D'altro canto viene promossa nella prima divisione la Vacansoleil, squadra ambiziosa belga che, questione paradossale, potrà contare sulle prestazioni di Riccardo Riccò (20 mesi di stop per Cera), Ezequiel Mosquera (positivo alla Vuelta ma non ancora squalificato) e Bjorn Leukemans (scontati 6 mesi per positività al testosterone). Buone notizie per formazioni italiane come Lampre e Liquigas: ala prima viene confermata la licenza come succede ormai da molti anni, mentre per il team di Amadio vi è un rinnovo fino al 2014, grazie anche agli strepitosi successi nei Grandi Giri di Ivan Basso e Vincenzo Nibali, rispettivamente in terra italica e nella penisola iberica. Altra piacevole sorpresa riguarda Matteo Tosatto, il quale, scaricato da Quick Step e rimasto senza contratto, si accasa alla Saxo Bank di Riis e Contador, formazione che ha ottenuto la licenza grazie ai punti dello stesso corridore spagnolo, malgrado su quest'ultimo ci sia un punto interrogativo per quel che concerne la prossima stagione (risultato positivo nel corso del Tour 2010, da lui vinto). Certo una volta ottenuta la licenza, questa non può essere revocata al team, nemmeno se fossero accertati comportamenti scorretti da parte di alcuni corridori del team stesso. Siamo sicuri perciò della presenza di tutti questi team nel palinsesto ciclistico internazionale 2011, un pò meno su quella di corridori come Contador e Mosquera: guarda caso di nazionalità spagnola.

venerdì 19 novembre 2010

Filastrocca del gregario, di Gianni Rodari

Riesumando il classico libro impolverato in soffitta, in una domenica uggiosa e piovosa, ho ritrovato questa filastrocca che vi proponiamo con un'introduzione improvvisata per l'occasione.

Nel periodo di bassa stagione, senza corse e senza tensione, c' è anche il tempo per una citazione:



IL GREGARIO




Filastrocca del gregario

corridore proletario,



che ai campioni di mestiere

deve far da cameriere,



e sul piatto, senza gloria,

serve loro la vittoria.



Al traguardo, quando arriva,

non ha applausi, non evviva.



Col salario che si piglia

fa campare la famiglia



e da vecchio poi si acquista

un negozio da ciclista



o un baretto, anche più spesso,

con la macchina per l'espresso.



Una filastrocca indimenticabile di Gianni Rodari, che ha reso così omaggio ad una delle figure più apprezzate  del ciclismo. Dove andrebbero i capitani senza i loro preziosi gregari?

RICHARD IL FURBETTO


Oggi, 19 novembre, festeggia il suo 41esimo compleanno Richard Virenque, protagonista sul finire degli anni novanta di alcune delle più intense pagine del ciclismo moderno sulle strade del Tour de France assieme al kaiser Jan Ullrich e all'indimenticato pirata Marco Pantani. Richard nacque a Casablanca, in Marocco nel 1969 e si trasferì a La Londe-les Maures, in costa Azzurra, all'età di 9 anni. Il fratello maggiore Lionel lo introdusse nel mondo del ciclismo nel quale debutto come pro nel 1991 nella squadra francese RMO. L'anno dopo si impose all'attenzione mediatica proprio al Tour indossando per un giorno la maglia gialla a Pau al termine della terza frazione che lo vide protagonista di una lunga fuga. Le qualità di combattente di Richard furono presto notate dalla formazione francese Festina che lo ingaggiò a partire dalla stagione 1993. L'anno successivo Virenque, che ha sempre previlegiato la Grand Boucle al pari di molti altri colleghi, vinse a Luz Ardiden la sua prima tappa al Tour chiudendo la corsa al quinto posto con indosso la maglia a pois di miglior scalatore. Cominciò da questo momento una sorta di innamoramento per Richard nei confronti di questa maglia così prestigiosa per i francesi che lo porterà a battagliare ogni anno con i più grandi scalatori per cercare di conquistarla. Un impresa che gli riuscirà per ben 7 volte in tutta la carriera, record assoluto per il Tour davanti allo spagnolo Bahamontes e al belga Van Impe fermi a quota 6. Nel 1995 vinse la tappa pirenaica nella quale, cadendo lungo la discesa del Portal d'Aspin, perse la vita Fabio Casartelli. Nel 1996 e nel 1997 Virenque si tolse anche la soddisfazione di salire sul podio dei campi Elisi riservato alla classifica generale. In entrambi i casi si posizionò dietro al tedesco Jan Ullrich con il quale fu protagonista nel 1997 a Courchevel, di uno spiacevole episodio. Secondo l'allora direttore sportivo della Festina Bruno Roussel, Virenque comprò la vittoria, accordandosi con la maglia gialla dopo aver provato inutilmente a staccarla. Una confessione clamorosa contenuta nel libro dello stesso Roussel: il “Tour dei vizi” che costò a Virenque, a detta del Ds, ben 100.000 franchi. Se questo fatto getta ombre sulla moralità di Virenque, la goccia che fa traboccare il vaso fu senz'altro quello che successe nel 1998 con il caso denominato proprio “Affaire Festina” che costò alla formazione di Roussel l'allontanamento dalla corsa francese per doping. Sarà lo stesso Virenque a confessare, dopo 2 anni di negazioni e smentite di aver usato, proprio come tutti i compagni di squadra, prodotti proibiti somministrati dal massaggiatore Willy Voet. “Non avevo scelta” dichiarò il francese nell'ottobre del 2000 il quale aggiunse che nel mondo del ciclismo: “un ciclista è dopato solo nel momento in cui viene scoperto”. Una frase questa, drammaticamente attuale se pensiamo alla vicenda Contador e ai tanti, troppi, atleti sospetti che hanno avuto qualche stagione di celebrità sprofondando poi nel più completo anonimato. Fa riflettere il fatto che Virenque, dopo lo scandalo nel 1998, nonostante la palese gravità dello scandalo e il suo coinvolgimento diretto confermato da Roussel, partecipò senza clamore all'edizione successiva della Grande Boucle (insieme a diversi compagni ex Festina come Zulle e Dufaux) dove conquistò l'ennesima maglia a pois. Dopo la confessione di tentato doping, anziché gridare allo scandalo, i giudici lodarono Virenque per aver collaborato all'indagine e lo fermarono solo per 9 mesi nonostante il suo legale parlò allora di “sentenza molto severa”. Dal 2002 così, l'allora 33enne francese (che aveva la stessa età di Pantani durante l'ultima stagione disputata prima della morte) disputò altri 3 Tour de France conquistando altrettante vittorie di tappe e altre due maglie a pois che gli consentirono così di raggiungere il tanto agognato record di migliore scalatore al Tour di tutti i tempi. Almeno questo dicono i numeri, fortuna che la statistica non è una scienza esatta...

lunedì 8 novembre 2010

Uci: avviata l'inchiesta contro Contador

Questa volta il famoso gesto del pistolero potrebbe volgergli contro: l'Uci infatti ha ufficialmente invitato la federazione spagnola a procedere nei confronti di Alberto Contador (28 - Astana), accusato di doping nel corso dell'ultimo Tour de France, vinto dallo stesso corridoro spagnolo. In occasione della Grande Boucle 2010, l'atleta di Pinto è stato controllato a Pau, alla vigilia della tappa del Tourmalet, mentre deteneva la maglia gialla di leader. La quantità di sostanza dopante era minima, ma ciò è stato sufficiente per ritenere il test antidoping fallito da parte di UCI e WADA. Da loro è partita la richiesta di sospensione del ciclista iberico, il quale rischia fino a due anni di sanzione. L'agente del corridore afferma come questa sia una situazione di assoluta normalità in caso di un'analisi sospetta, e perciò vi sarà la possibilità di dimostare la teoria della contaminazione alimentare subita da Contador, supportato dall'opportuna documentazione. Un altro caso emblematico si apre sul tema doping, riguardo ad un corridore di primissima fascia per non dire il numero uno in assoluto. Quale sarà la risoluzione finale del caso, verranno comunque gettate ombre su un ciclismo che negli ultimi tempi riesce a intravedere solo a sprazzi la luce del sole.

mercoledì 3 novembre 2010

Fabian Cancellara ciclista dell'anno 2010

Non poteva essere che lui, l'atleta più chiacchierato passato da pochi mesi da perfido imbroglione a vigile sceriffo, da agile scalatore a velocista puro a vincere il premio che per il ciclismo equivale al "Pallone d'Oro" nel calcio: il Velo d'Or. Stiamo parlando dell'elvetico Fabian Cancellara, 29enne meglio noto come la Locomotiva di Berna o Spartacus premiato dai giornalisti francesi di Velo Magazine come miglior ciclista dell'anno. Un premio a nostro avviso meritato e frutto di risultati che parlano da soli a partire dalle vittorie in aprile di Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix passando per una prima parte di Tour de France corsa da leader assoluto al quarto mondiale a cronometro che ha chiuso la sua trionfale stagione facendolo entrare dritto nella storia. Cancellara ha ricevuto 63 voti contro i 43 di Contador e i 34 di Andy Schleck facendo suo un riconoscimento che lo vede sul podio ininterrottamente dal 2006 con 2 terzi posti e 2 secondi. Bella soddisfazione per lo svizzero che può davvero considerarsi con la pancia piena dopo una stagione del genere mentre piccolo rammarico per il ciclismo italiano con un Vincenzo Nibali ancora fuori dal podio, dopo il quinto posto al Calendario Uci. Ci sembra poco felice la scelta di Andy Schleck sia come terzo assoluto ma soprattutto come vincitore del Velo d' Or Espoirs riservato agli atleti dai 25 anni anni in giù. Il giovane lussemburghese, come abbiamo ripetuto più volte ha corso un annata sottotono, snobbando corse come la Vuelta e il Lombardia puntando tutto sul Tour de France. Una scelta questa che sembra sia piaciuta solo agli occhi dei patriottici giornalisti di Velo Magazine che hanno dimostrato ancora una volta di dare troppa importanza alla corsa di casa considerando di serie b molte altre corse blasonate.

Prende forma il nuovo team degli Schleck

In questi giorni di ciclo-mercato, tra le tanti indiscrezioni e i primi trasferimenti ufficiali, sta nascendo sulla carta una delle squadre più forti dell'intero circuito mondiale. Si tratta del team dei fratelli Schleck (VEDI FOTO) che avrà sede in Lussemburgo e sarà diretto dai danesi Brian Nygaard (ex addetto stampa della Sky) e Kim Andersen (proveniente dalla Saxo Bank). Il reale garante del progetto è però l'imprenditore finanziario lussemburghese di chiare origini italiane: il 48enne Flavio Becca, che ha contattato i due danesi durante il Giro delle Fiandre di quest'anno, promettendo loro un budget importante per far sorgere un nuovo team. Il nome non è ancora ufficiale ma potrebbe essere Pro Team Luxembourg. Spulciando i primi contratti stipulati dal duo danese c'è di che essere impressionati: a fare compagnia ai fratelli terribili ci sarà infatti il fresco vincitore del Velo d'Or, nonché loro ex compagno di squadra Fabian Cancellara. Un acquisto importante reso possibile dall'approdo nella Saxo Bank di Alberto Contador. Secondo Fabian infatti con l'arrivo del campione spagnolo cambieranno molte cose nel team ed egli preferisce correre con compagni che conosce già con i quali ha dimostrato di avere un certo feeling. Un vero proprio esodo quello dalla squadra di Bjarne Riis verso quello dei connazionali Nygaard e Andersen che riguarda anche i tedeschi Jens Voigt e Dominic Klemme, l'australiano 37enne Stuart O'Grady e il gioiellino Jakob Fuglsang, danese anch'egli guarda caso. Completano la rosa per ora altri nomi interessanti come i belgi Maxime Monfort e Wouter Weylandt, vincitore di una tappa al Giro, il duo tedesco ex Milram composto da Fabian Wegmann e Linus Gerdemann, il portoghese Bruno Pires e il giovane scalatore francese Brice Feillu. C'è anche un po' di Italia però nel team dei fratelli Schleck: saranno 3 infatti i portacolori azzurri a partire dal velocista Daniele Bennati, reduce da un annata da dimenticare nella Liquigas che gli è costata la partecipazione al Mondiale di Melbourne. Oltre al ciclista aretino vi saranno anche due brianzoli: il 26enne Davide Viganò proveniente dalla Sky e il 21enne Giacomo Nizzolo, al primo contratto da professionista dopo aver totalizzato ben 19 vittorie nella categoria under 23. Non c'è che dire: il buffet messo a disposizione dei fratelli Schleck è di quelli da leccarsi i baffi: c'è di tutto a partire dai primi, per finire ai secondi e ai contorni preparati con competenza e solerzia dai due chef danesi. Il dubbio che resta è se i fratelli, soprattutto Andy, meritino un trattamento del genere dopo una stagione non certo memorabile e se sappiano approfittare della tanta carne al fuoco (speriamo senza clenbuterolo aggiunto) per imporsi finalmente nel ciclismo mondiale non tanto come eterni temibili outsider bensi come campioni indiscussi.